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Il Comune non batte più cassa nei confronti del consorzio Icea

Nessun recupero del credito, la maggioranza non ha i numeri

a cura della redazione
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La linea dura di Tiziana Magnacca non passa. Nel consiglio comunale di giovedì scorso la 'battagliera' proposta di delibera annunciata  in conferenza stampa dal sindaco (alla quale sarebbe dovuta seguire il decreto ingiuntivo) è stata ritirata. Diverse le assenze in entrambi gli schieramenti al momento della discussione a riguardo: Fabio RaspaLuciano Torricella e Filomena D'Addario nella maggioranza e Domenico Di StefanoGabriele Marchese e Nicola Sannino nell'opposizione.

Il primo cittadino sansalvese ha preparato anche una schematizzazione della lunga vicenda con tanto di videoproiezione, ma alla fine è passata la linea suggerita dalle minoranze. La proposta di delibera (all'interno della quale si prevedevano riconoscimento dei debiti fuori bilancio e ricognizione del credito) è stata quindi ritirata e il Comune almeno per il momento non procederà al ritiro del credito nei confronti dell'Icea (del quale diversi soci erano presenti in aula).

Si cercherà ora un accordo con il consorzio (come aveva suggerito l'ex sindaco Gabriele Marchese qualche giorno fa).

LE OPPOSIZIONI ATTACCANO - Non si sono fatte attendere le reazioni dei gruppi di minoranza. «L’amministrazione comunale - afferma il segretario del Pd, Gennaro Luciano -  ancora una volta, ha dimostrato la sua inadeguatezza al governo della città. Il Sindaco, ha proposto al Consiglio Comunale, una delibera inerente il "Caso Icea" del tutto inadeguata e priva di copertura finanziaria. La maggioranza è risultata non tutta presente. Si è preso atto delle dimissioni dal suo gruppo del consigliere Fabio Raspa e dell’assenza di ben altri due consiglieri di maggioranza. Evidentemente già tra gli stessi vi era chi immaginava la “pericolosità” della delibera, rimarcata dal gruppo del Partito Democratico, al quale va riconosciuto di avere al di là di ogni dubbio chiarito la questione e messo al riparo l’ente da conseguenza finanziarie gravissime.
Luciano, inoltre, sottolinea anche il rinvio di un altro punto: «L’incapacità amministrativa è emersa anche in merito alla realizzazione della pista ciclabile, dove già nel precedente consiglio si è evitato di votare una variante di fatto al Piano Regolatore pasticciata  e confusa. La confusione ed indeterminatezza è tutt’oggi rimasta a causa dell’incapacità dell’amministrazione di decidere sui ricorsi dei privati».

Anche SanSalvoDemocratica commenta duramente quanto accaduto: «Il consiglio comunale del 12 dicembre scorso si è potuto fare solo perché le minoranze hanno garantito il numero legale in quanto la maggioranza aveva otto consiglieri presenti su undici. Questo è il primo dato politico che deve fare seriamente riflettere: la maggioranza di centrodestra è a pezzi. E infatti quando si è arrivati al punto sul consorzio Icea la maggioranza è andata in chiarissima difficoltà, alla prima prova seria questa amministrazione di centrodestra ha mostrato tutta la sua debolezza e tutte le divisioni al suo interno, non a caso il consigliere Fabio Raspa è uscito dal gruppo consigliare Lista Popolare per passare nel gruppo misto».
Riguardo al punto: «In merito al contenzioso con l’Icea registriamo due note importanti. La prima è che durante la ricostruzione fatta dal sindaco c’è stata da parte della stessa l’ammissione che “la vicenda è sempre stata trattata in modo pienamente legittimo e corretto dalle amministrazioni precedenti”. Il secondo punto è che la maggioranza, con solo otto consiglieri, ha dovuto ammettere e approvare la richiesta di sospensiva proposta dalle minoranze e ha dovuto rinviare il punto dall’ordine del giorno con l’incarico al sindaco di trovare un accordo con i soci Icea. Come già dimostrato in passato, e pubblicamente confermato dal sindaco, SanSalvoDemocratica continuerà sulla questione Icea a tutelare l’interesse pubblico generale e a garantire lo sviluppo sociale ed economico della nostra città in condizioni di parità di diritti e doveri per tutti gli imprenditori e per tutti i cittadini».

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