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Il diritto alla cura in Abruzzo, è ancora un diritto? 

Bimbo di 4 anni in lista di attesa per vedersi riconosciute le cure del disturbo dello spettro autistico, in 25 come lui

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La storia è quella di A.T. un bimbo sansalvese di 4 anni, a cui è stato diagnosticato un disturbo dello spettro autistico. 

I suoi genitori, hanno subito cercato di comprendere come aiutarlo. L'Istituto superiore della Sanità ha affermato grazie agli ultimi studi in materia, che i bambini affetti dal disturbo dello spettro autistico in modo precoce, hanno buone possibilità che la malattia non degeneri, consentendo loro di avere una buona qualità della vita futura. Un disturbo che è stato inserito solo dal dicembre 2016 tra i L.E.A (quelle prestazioni e servizi che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione).

Nel Vastese dal 2006 c'è una struttura d'eccellnza riabilitativo-educativo semiresidenziale che è "Il Cireneo". Sono oltre 90 i bambini e gli adulti che la Fondazione "Il Cireneo" aiuta, ma stenta ogni anno a vedersi riconosciuti i fondi per prestare le cure necessarie.

E' di febbraio l'ultima lotta intrapresa dalla fondazione e dall'associazione dei genitori, contro la Regione Abruzzo, per vedersi riconosciuti i fondi del 2016 con famiglie e prestatori sanitari che si son dovuti recare in regione per pregare l'assessore alla sanita' Silvio Paolucci (che nell'occasione non si fece trovare, nonostante l'appuntamento), di stanziare i fondi necessari.

Ad oggi, giugno 2017, non ancora è stata compiuta dalla Regione Abruzzo la programmazione per il 2017. Ciò cosa comporta?

Una lista di attesa, non numeri, ma bambini, circa 25 tra Vasto e Lanciano, fino ai sei anni, ossia in quella fascia di età in cui molto si può fare, tra questi A..

"Per noi è una grande sofferenza dover negare la presa in carico di nuovi bambini, ma soprattutto il non poter dare risposte su come e quando la richiesta di questi genitori potrà essere soddisfatta", ha affermato la presidente della fondazione Germana Sorge.

Sono circa 600 i bambini in Abruzzo che presentano una diagnosi precoce del disturbo dello spettro autistico, bambini che potrebbero essere curati.

Il 30% dei pazienti affetti dal disturbo dello spettro autistico, si rivolgono a strutture fuori regione, con prezzi che superano i 300 euro giornalieri, di cui la Regione Abruzzo dovrà comunque farsi carico.

La drammaticità di questi casi sta nell'impotenza di un genitore che compresi i problemi del proprio figlio, si vede negata la possibilità di una cura trovandosi davanti solo una burocrazia sorda ed incapace di assolvere ai suoi doveri.

Alessandra Portinari dell'Associazione dei genitori, usa parole che sono macigni, "Queste liste sono un fatto grave, perche' i bambini in attesa subiscono un danno biologico, che non potrà essere recuperato".

Cure che le famiglie più "fortunate", fanno a pagamento, ma cosa accade a quelle che non possono farcela? Il diritto alla cura in Abruzzo, è ancora un diritto? 

 

 

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