Il dottor Marco Mari, in un post su FB attacca a muso duro il segretario del Partito Democratico a commento del comunicato dei Cobas Chieti-Vasto inviato alla stampa quest'oggi: "Sentendomi in qualche modo “chiamato in causa”, posso affermare che personalmente e professionalmente non tributo nessun applauso a questo personaggio, anzi un “v****” glielo andrei a gridare volentieri domani, se non fosse che devo lavorare...".
Il dirigente dell'importante gruppo industriale da noi contattato ha confermato il suo giudizio negativo espresso nel suo commento: "Mi dissocio da qualsiasi plauso nei confronti di una persona che ha ricoperto la carica di Primo Ministro senza avere nessuna legittimazione popolare, promuovendo riforme che giudico dannose per i lavoratori. Numerose aziende, delle quali condivido le politiche del personale, hanno stabilito dei correttori al Jobs Act, prevedendo procedure di consultazione con i rappresentanti dei lavoratori per trovare soluzioni alternative ai licenziamenti ed ai demansionamenti, ad esempio Ducati e Lamborghini. Per un’azienda le persone, prima che risorse o capitale umano, devono essere persone!".
La visita del segretario del Partito Democratico sul nostro territorio, ha sollevato numerose polemiche, non solo da parte dei partiti e movimenti politici, ma anche appunto da parte dei sindacati e di semplici cittadini, molti dei quali hanno reputato discutibile la visita ad uno stabilimento industriale di un politico che ad oggi non riveste alcun incarico di governo, presente dunque nello stabilimento Pilkington a soli fini propagandistici per le prossime elezioni politiche.
Quella di Mari, è indubbiamente una presa di posizione pesante, tanto più perchè assunta da un dirigente che le politiche per il lavoro, del fu governo Renzi, le ha vissute e le vive, in quanto direttore del personale di una delle più importanti aziende della nostra Regione, che ad oggi conta 1.083 dipendenti.
*Il dottor Marco Mari vuole precisare che la sua opinione è stata espressa a mero titolo personale. La Denso ha, in merito alla questione sollevata, una posizione politicamente neutrale.