Domani, 26 ottobre ’14 alle ore 16, presso l'auditorium della Chiesa di san Paolo di Vasto ci sarà la testimonianza di Chiara Amirante e autrice di “Gioia sia".
A 21 anni ha contratto una malattia che le causava dolori atroci in tutto il corpo che nessun antidolorifico riusciva a calmare. Aveva perso otto decimi di vista agli occhi. Si trattava di una malattia cronica incurabile con interessamento della retina e i medici le avevano prognosticato una futura cecità. Durante questa dolorosissima prova (durata un lungo periodo) ha sperimentato la pienezza della gioia di Cristo con il prepotente desiderio di vivere il resto dei suoi giorni per portare, testimoniare questa gioia ai più disperati: andare di notte nelle zone più ‘calde’ della città ad incontrare giovani nella devianza con problemi di droga, alcool, aids, prostituzione, carcere, emarginazione. Era tuttavia cosciente che per una ragazza giovane era particolarmente pericoloso andare di notte in strada e le sue condizioni fisiche erano tutt’altro d’aiuto. Così fece questa preghiera: ”Signore, se questo desiderio così folle di andare di notte in strada sei tu a mettermelo nel cuore, mettimi tu nelle condizioni di poterlo realizzare! A te niente è impossibile! Io desidero solo la tua volontà!”.
La risposta fu immediata: la mattina dopo,recatasi in ospedale per le usuali iniezioni dentro gli occhi il primario le comunicò che inspiegabilmente ella era completamente guarita. Dalla sera alla mattina era passata da meno otto decimi di vista ad una vista superiore alla norma: più undici decimi. Per chi non crede è un mistero, per chi crede è una grazia straordinaria. Come da prassi la sua cartella clinica era stata studiata dai più grandi luminari di Europa e degli Stati Uniti: tutti erano stati concordi nell’affermare che non c’era alcuna possibilità di guarigione e che, senza dubbio, col tempo sarebbe diventata cieca.
Così ha iniziato a recarsi di notte in strada per condividere la gioia dell’incontro con Cristo Risorto proprio con quelle persone più disperate.
Dai suoi racconti: “Quante ragazze vendute come schiave e costrette a svendere il loro corpo a gente senza scrupoli. ... Quante grida silenziose e lancinanti mai ascoltate da nessuno; quanta disperazione, rabbia, violenza, devianza, criminalità… ma quanta incredibile sete di amore, di Dio proprio là, nella profondità delle tenebre degli inferi della strada. Ho provato con un certo timore e tremore ad entrare in punta di piedi nelle storie delle persone che abitavano le zone più ‘calde’ della città e subito sono rimasta impressionata dalla sete di ascolto, di verità, di pace, di amore di … Dio, proprio in mezzo a quell’inferno. Tanti dei cosiddetti ‘criminali’, alcuni con fedine penali davvero impressionanti, non erano di fatto persone cattive, ma persone non amate; ragazzi con una grande sensibilità ma con il cuore impietrito dalle troppe violenze subite. Altri erano giovani arrivati da paesi più poveri pieni di buoni propositi e aspirazioni, ma ben presto catturati dalle reti della criminalità organizzata che non perdona. Altri ancora, bravi ragazzi di buona famiglia (alcuni li avevo conosciuti in precedenza) ammaliati dalle seducenti proposte del mondo (piacere, denaro, successo, apparire) e scivolati poi in una profonda insoddisfazione, solitudine, nausea sottile senza più riuscire a trovare risposte... ragazzi con un grande vuoto nel cuore che avevano tentato di colmarlo con lo sballo, la trasgressione, le sostanze stupefacenti. Molti di loro, sorpresi dalla presenza di una ragazza di notte in zone così pericolose, dopo aver condiviso con me qualcosa della loro storia piena di sofferenza e spesso di disperazione, mi dicevano: Ora però raccontaci qualcosa di te. Che ci fa una ragazza come te qui in mezzo a noi? Non ti rendi conto di quanto è pericoloso? Possibile che metti a rischio la tua vita per persone che neanche conosci? Ma chi te lo fa fare?…Con tanta semplicità condividevo anch’io qualcosa della mia storia e di come l’incontro con Cristo Risorto avesse sconvolto la mia esistenza: in Gesù avevo finalmente trovato la Verità che ci rende liberi, la Vita in abbondanza, la Via per raggiungere quella pienezza di gioia e di pace a cui il mio cuore anelava. La reazione era quasi sempre di sorpresa, curiosità e di incredibile apertura. Se la gioia che vediamo nel tuo sguardo viene davvero da Gesù e se è Lui che ti spinge a rischiare la tua vita per noi, parlaci un po’ di ‘sto Gesù! E poi ....una richiesta accorata: Portaci via da questo inferno della strada. Vogliamo conoscere anche noi questo Gesù che ha cambiato la tua vita!”.
A ventisette anni dopo la laurea in Scienze Politiche pensò di creare una comunità in cui queste persone potessero avere la possibilità di un accompagnamento umano e spirituale.
Nel marzo 1994 nel più completo abbandono alla Provvidenza, è nata la prima Comunità Nuovi Orizzonti con le regole di vita del Vangelo. “Gli stessi ragazzi accolti hanno subito sentito l’urgenza di impegnarsi in una pastorale di strada che veda come protagonisti non tanto dei bravi predicatori, ma dei testimoni che sappiano annunciare con forza ciò che l’incontro con Cristo Risorto ha operato nella loro vita”. Nel tempo queste comunità hanno acquisito una valenza internazionale.