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'LA FIGLIA DI JORIO' di Gabriele D'Annunzio

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LA COMPAGNIA "TEATRO ABRUZZO" in uno spettacolo teatrale: ‘LA FIGLIA DI JORIO’ di Gabriele D’Annunzio Casalbordino Auditorium comunale SABATO 8 gennaio ore 21:00 Tragedia pastorale in tre atti a cura della compagnia teatrale ‘Teatro Abruzzo’ La figlia di Iorio è una tragedia in tre atti del 1903 di Gabriele D’Annunzio. La vicenda è ambientata in Abruzzo, nel giorno di San Giovanni. La famiglia di Lazaro di Iorio sta preparando le nozze del figlio Aligi; l’atmosfera è gaia grazie ai canti e ai dialoghi allusivi ed effervescenti delle tre sorelle. Aligi pare comunque turbato da strane sensazioni e da presagi e si esprime in un linguaggio onirico. Mentre la cerimonia nuziale sta procedendo con un frammisto di riti rurali, ancestrali, pagani precristiani, irrompe nella casa Mila per cercarvi rifugio; lei è una donna dalla cattiva fama, ma è costretta a fuggire per evitare le molestie di un gruppo di mietitori ubriachi. Quando Aligi, incitato dalle donne presenti al matrimonio, sta per colpirla, viene fermato dalla visione dell’angelo custode e dai pianti delle sorelle. Aligi riesce persino a convincere i mietitori a rinunciare alla loro preda. Mila e Aligi finiscono per convivere assieme in una caverna pastorale in montagna; la loro unione non è peccaminosa e anzi sperano ardentemente di recarsi a Roma per ottenere la dispensa papale e poi sposarsi felici e contenti. Ma non è una favola, né tanto meno una storia a lieto fine, anzi la situazione precipita rapidamente: Ornella, una sorella di Aligi, addolora profondamente Mila con il racconto sullo stato di disperazione in cui è caduta la sua famiglia, dopo la partenza di Aligi. Mila decide allora di fuggire, ma viene fermata da Lazaro che cerca di sedurla con la forza; Aligi interviene a difendere la donna e nasce così una colluttazione tra padre e figlio che terminerà con la morte del padre. Aligi evita la condanna solo per l’autoconfessione di Mila, che si addebita ogni colpa, autoproclamandosi strega. Verrà condotta alla catasta per morire sulle fiamme.
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