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Campomarino 1943-44

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Il ruolo di Campomarino durante il passaggio dalla guerra 1943-44 è stato importante per l'8° Armata britannica e gli alleati in genere soprattutto dal punto di vista logistico. Dopo lo sbarco dei commandos inglesi a Termoli (notte del 2/3 ottobre 1943), che sorprese i pochi paracadutisti del terzo Reggimento tedesco costringendoli ad arretrare verso Guglionesi, Campomarino fu raggiunta e prontamente occupata, quella mattina stessa da unità della 78° Divisione di fanteria britannica. Durante il successivo contrattacco della 16° Divisione panzer tedesca e la battaglia nell'aria di Termoli-San Giacomo (4/7 ottobre 1943), essendo stato il ponte della Statale 16 sul Biferno reso inagibile dai guastatori tedeschi, l'aria di Campomarino-Portocannone costituì di fatto la base operativa delle forze alleate, sia per i carri inglesi e canadesi che affluivano via terra e che tentavano di attraversare il fiume sia per le artiglierie britanniche, posizionate in gran parte alla destra del Biferno. Pochi giorni dopo, quando i tedeschi di Herr si sganciarono e arretrarono definitivamente verso il Trigno, il generale Montgomery vi stabilì momentaneamente il suo Quartier Generale, dove preparò i piani per lo sfondamento delle linee germaniche sul Trigno e per l'avvicinamento al fiume Sangro. Mentre i reparti corazzati e le batterie dell'artiglieria alleata abbandonavano gradualmente il basso Biferno alla volta del Trigno e del Sangro, l'8° Armata britannica insediò in questa area attendamenti, depositi, ospedali, campi di prigionia e, infine, anche piste di volo. Costruite con lastre di acciaio traforato, sul terreno spianato dalle ruspe, le più importanti vennero dislocate nella zona di Campomarino-Tramitelli e -inseguito- nella zona di Montenero Marina (Cutella) e di San Salvo Marina. Tali piste (o aerodromi) accolsero inizialmente squadriglie di caccia ''Spitfire'' e alcuni aerei da ricognizione; e poi, quella di Campomarino-Ramitelli anche squadriglie di cacciabombardieri e bombardieri leggeri. Al 22 gennaio 1944, la Tactical Air Force alleata vi manteneva circa quattro squadriglie di ''Spitfile'', cinque squadriglie di cacciabombardieri ''Kittyhawk'' e una mezza squadriglia di velivoli da ricognizione, tutti della R.A.F. questi aerei intervenivano non soltanto a supporto dell'8° Armata britannica e della 5° americana, sul fronte della linea Gustav Ortona-Cassino e su strade e ferrovie nelle retrovie tedesche, ma effettuavano raid oltre l'Adriatico, contro le forze nemiche in Jugoslavia e in aiuto alla resistenza dei partigiani di Tito. Nei mesi successivi sarebbero giunti sui campi di Campomarino-Lamitelli bombardieri leggeri ''Baltimore'' e forse anche medi; e, dal Novembre 1944, il ''1° Stormo da bombardamento Baltimore''della ricostituita Aviazione Italiana, in quadrato nella ''Balkan Air Force'', alle dipendenze del 254° Stormo della R.A.F. I campi di volo, smantellati verso la fine della guerra, rimasero poi abbandonati per un certo tempo, con i rottami degli aerei, i fusti, le auto botti, le condutture dei rifornimenti e altri strumenti logistici tipici di tali basi. Oggi di essi resta solo il ricordo dei testimoni, che non hanno dimenticato neppure i piloti britannici americani e italiani. Con gli americani, più disponibili e aperti verso la popolazione, erano anche i più ricercati dalle ''signorine''(''talenti''per i militari); le quali, provenendo anche da località abbastanza lontane, venivano qui ad offrirsi in cambio di ''amore'' ma anche di generi alimentari e altri beni di consumo. G. Artese
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