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Energia Eolica? Si, Grazie!

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Da fin troppo tempo ormai stiamo assistendo alla propaganda a favore della produzione di energia in maniera alternativa utilizzando quindi fonti rinnovabili. In modo particolare la soluzione più gettonata tra i Paesi civili industrializzati sembra essere quella eolica, sfruttando cioè l'energia del vento. Questa soluzione è largamente adottata da molti Paesi dell'Unione Europea e non. Ecco qualche dato: Capacità produttiva italiana di energia eolica: 700 Mw corrispondenti al 0,5 % del fabbisogno elettrico nazionale. Questo dato colloca l'Italia al 4° posto in Europa. Le principali nazioni che sfruttano l'energia eolica sono la Germania (8.753 MW), la Spagna (3.335 MW), gli Stati Uniti (4.245 MW) e la Danimarca (2.417) la quale sfruttando questa tecnologia, riesce a soddisfare il 15% del suo fabbisogno annuale di energia elettrica. (fonte: www.energia-eolica.it) Però, come sempre accade nel nostro bel Paese, vi è una larga fetta di opinione pubblica, compresi gli ambientalisti, che pare essere contraria a tale soluzione. Cerchiamo però di mettere bene a fuoco i punti chiave di tale produzione energetica alternativa. Gli effetti positivi di un impianto eolico sono facilmente intuibili: • sfrutta una fonte rinnovabile (l'energia del vento) • non usa combustibili convenzionali quindi non provoca emissioni di gas dannosi (i famosi gas serra) In poche parole produce energia (beneficio) evitando allo stesso tempo l'emissione in atmosfera di elementi dannosi per l'uomo e per l'ambiente (ulteriore beneficio). Quali potrebbero essere invece gli effetti negativi di un impianto eolico? • occupazione del territorio • impatto visivo In merito all'occupazione del territorio, è facile immaginare che qualunque altro metodo di produzione energetica necessita di una determinata area, più o meno estesa. In generale per le centrali eoliche sono da preferire i grandi apparati che riducono notevolmente l'area da destinare a questo tipo di centrali e quindi la loro densità territoriale risulta molto minore conservando comunque un'ottima resa. Ad esempio, ad un rotore di area pari a 1000 m2, cioè di raggio 18 m circa, corrisponde una potenza di quasi 200 kW alla velocità del vento di 10 m/s. Una leggera brezza quindi. (fonte: www.aspoitalia.net) Le centrali solari invece necessitano di enormi spazi di esposizione, con relative servitù di passaggio e ulteriori spazi operativi. Lo stesso problema si avrebbe con centrali termoelettriche tradizionali.
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