L'ennesimo gravissimo incidente stradale sulla SS 650 Trignina, verificatosi nei giorni scorsi, durante il quale hanno perso la vita due persone, ha rinfocolato le polemiche sullo stato di abbandono in cui versa l'importante arteria stradale. Un copione già visto e purtroppo inutile, almeno tale si è dimostrato fino a questo momento. Dopo ogni incidente si accendono i riflettori su quella strada maledetta che ogni anno richiede un insostenibile tributo di sangue, perché di questo si tratta, senza eufemistici giri di parole. Articoli e titoli sui giornali, le dichiarazioni dei politici che dicono, per l'ennesima volta, che è ora di smetterla, che occorre trovare soluzioni immediate e definitive, tutto giusto, ci mancherebbe, ma poi cosa si fa concretamente? Si avanzano proposte, si parla della necessità di lavori di adeguamento, di manutenzione, di allargamento, della realizzazione di due carreggiate separate per ciascun senso di marcia. Tutte idee e progetti sentiti e risentiti da tempo, sulla bocca dei vari politici, ma la triste realtà della Trignina resta quella di una strada pericolosa, inadeguata e senza manutenzione. Non sono opinioni di chi scrive, ma dati di fatto avvalorati dai troppi incidenti che si verificano. Poi l'attenzione va scemando, nessuno fa niente, i progetti restano tali senza tradursi in opere e il copione si ripete fino al nuovo incidente, fino alla prossima vita spezzata.