I ricchi e i poveri della politica.

Francesco Bottone
19/05/2006
Attualità
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E' vero, ''qualche fastidio'' nel cittadino contribuente , come ha scritto giorni fa un noto giornalista sulla stampa regionale, inevitabilmente si crea quando apprende che i politici italiani sono circa 428 mila, un vero esercito di professionisti della politica, persone che vivono abbastanza agiatamente, per usare un eufemismo, grazie alle faraoniche indennità di carica concesse loro dallo Stato. Denaro pubblico, soldi dei cittadini sottratti ad altri scopi e in altri settori decisamente più importanti. Un parlamentare ad esempio percepisce mensilmente circa 15 mila euro netti, cui vanno a sommarsi rimborsi e agevolazioni varie. Analogamente, solo con piccole oscillazioni sulla cifra totale, per i consiglieri regionali e scendendo fino alle province. Soldi pubblici, occorre ribadirlo, proventi delle tasse dei contribuenti che fanno fatica a pagare il mutuo o a trovare un lavoro adeguatamente retribuito. Fare politica dunque, ad un certo livello almeno, è sicuramente un grosso affare per i vari politicanti spesso senza arte né parte, senza titoli e senza competenze. Ma la politica è anche impegno, dedizione, passione, dispendio di energie e risorse in favore del cittadino in cambio di nulla, cioè esattamente quello che dovrebbe essere. Ciò avviene ancora ai livelli più bassi, nelle amministrazioni comunali ad esempio, dove un semplice consigliere di un piccolo comune percepisce un gettone di presenza pari a circa 18 euro lorde per ogni seduta di consiglio. In sostanza nemmeno un rimborso spese. La politica, quella vera, è questo, un servizio reso alla cosa pubblica senza chiedere nulla in cambio se non l'onere e l'onore della responsabilità verso i propri elettori. L'altra politica, quella delle alte sfere, è diventata probabilmente solo un espediente, una strada per avere successo, notorietà e, a quanto pare, ricchezza.

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