Interinali a rischio e ancora cassa integrazione: la Pilkington fa i conti con la crisi

Sindacalisti in Germania per la verifica a livello europeo del Gruppo Nippon Sheet Glass

Paola Calvano
21/03/2012
Attualità
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Ristrutturazione del reparto "Temperato", ritorno a casa di almeno una vendina di interinali e cassa integrazione guadagni fino al 30 giugno. E' un accordo di sacrifici tra la Pilkington e i sindacati. Il momento, infatti, è quello per cui bisogna a tutti i costi stringere i denti in attesa che arrivino tempi migliori. L'obiettivo del piano, che resterà in vigore fino alle ferie estive 2012, è quello di riuscire a tamponare la recessione rispondendo all'occorrenza con opportune iniziative alle richieste di mercato. «La crisi investe il gruppo Nippon Sheet Glass a livello mondiale. San Salvo non è esclusa», dice Arnaldo Schioppa, segretario provinciale della Uil. «Il momento è delicatissimo. L'industria in generale è in crisi ma a soffrire di più sono le aziende legate al settore automobilistico. La Pilkington intende utilizzare ancora gli ammortizzatori sociali come àncora di salvezza», spiega il sindacalista. Alle 12 settimane di Cig decise a inizio anno se ne aggiungeranno altre 13. E non basta. Con la riorganizzazione del reparto "Temperato", Pilkington annuncia diversi esuberi. Almeno venti precari (ma potrebbero essere anche trenta) torneranno a casa nei prossimi giorni. L'azienda si è impegnata con i sindacati a richiamarli in caso di necessità. «Visto il particolare momento verranno fatti incontri periodici per valutare la situazione di volta in volta», dice Franco Zerra della Cisl. L'industria vetraria chiede alle maestranze un ulteriore sforzo, impegno e serietà per guadagnare la fiducia dei nuovi dirigenti del gruppo. «La prossima settimana avremo le assemblee con i lavoratori per metterli al corrente della situazione. All'azienda abbiamo chiesto chiarezza e trasparenza con i lavoratori affinché ognuno possa fare la sua parte per una causa comune: il superamento della crisi nel modo più indolore possibile», dice Schioppa. I rappresentanti sindacali del gruppo, intanto, si riuniscono in Germania per fare il punto della situazione a livello europeo. Nsg ha parlato apertamente qualche settimana fa di 3.500 esuberi a livello mondiale. A San Salvo c'è molta apprensione. «I lavoratori fanno la loro parte, ma per rilanciare il sito produttivo di San Salvo nel mercato globale occorre avere infrastrutture adeguate, a cominciare dal porto di Punta Penna», ricordano i sindacati lanciando un nuovo appello ai politici del territorio. Al Comune i sindacati chiedono di mantenere invariate le imposte locali. E fra qualche giorno il colosso giapponese deciderà se acquisire tutte le quote Flovetro, al momento divise con la francese Saint Gobain. Se così non fosse per i lavoratori di Flovetro si aprirebbe uno scenario disastroso.

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