Si riaprono i cancelli della Golden Lady, da luglio di nuovo a lavoro

Partono ufficialmente i progetti di riconversione

Il Messaggero (Antonino Dolce)
31/05/2012
Attualità
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Mostrano la «V» di «Vittoria» e un sorriso di fiducia i lavoratori della Golden Lady che da ieri vedono un futuro più roseo. Non può essere altrimenti. Dopo anni di incertezze, martedì, a Roma, è stato siglato l’accordo definitivo fra la vecchia proprietà, Silda Invest, New Trade, le parti sociali e istituzionali: la riconversione è ufficiale e dal primo luglio 365 persone torneranno a lavoro. Ieri, Giuseppe Rucci (Filctem-Cgil), Franco Zerra (Femca-Cisl) e Arnaldo Schioppa (Uilta-Uil), hanno fornito i dettagli dell’operazione in una conferenza stampa a pochi passi dai capannoni della Val Sinello.

 

La Silda Invest rioccuperà 250 dipendenti. Da luglio si partirà con la formula della formazione on the job. Sarà necessario un periodo di apprendimento per arrivare a produrre calzature femminili di fascia medio-alta. Diversi i marchi importanti nel portfolio della Silda che vanta committenti anche nel mercato russo. Per due anni l’azienda si avvarrà della cassa integrazione per ristrutturazione, per poi passare a contratti a tempo indeterminato. Importante il contributo della Golden Lady che ha messo sul piatto 250mila euro di incentivi per le assunzioni e un contratto di affitto agevolato.

 

Altre 115 unità saranno assorbite dalla New Trade, azienda di Prato che si occupa di ricondizionamento di capi d’abbigliamento usati. Il ritorno al lavoro sarà scaglionato: 50 cominceranno a luglio, altre 25 nel gennaio del prossimo anno e il resto a partire da luglio 2013. Fino ad allora ci sarà la mobilità. La New Trade grazie all’accordo, avrà a disposizione tutti gli abiti usati raccolti nella differenziata e nel porta a porta di tutto l’Abruzzo. Anche in questo caso la Golden Lady ha agevolato l’ingresso dell’azienda cedendo il capannone in comodato d’uso gratuito per sei anni. In una parte dello stabilimento saranno allestiti degli outlet, tra i quali quello dell’azienda di Faenza che impiegherà cinque dipendenti. La scorsa settimana si era temuto per il momentaneo stand-by della trattativa con la Silda. I tre rappresentanti sindacali ieri presenti convergono sull’utilità del lieve ritardo: «grazie alla cautela del ministero, oggi abbiamo più garanzie sul piano industriale. Inoltre, lo stesso ministero non ci lascerà soli: ogni 3-4 mesi ci saranno incontri di verifica che coinvolgeranno tutte le parti in campo. Adesso la Provincia acceleri l’iter burocratico».

 

Ora le due aziende valuteranno i curricula, dividendoli in base a competenze e professionalità. Il «sì» definitivo alla riconversione mette fine a una vertenza iniziata anni fa: nel 2006 le prime avvisaglie con un ridimensionamento tamponato con la mobilità, due anni dopo l’intenzione di delocalizzare divenne chiara, nel novembre scorso la comunicazione di cessazione dell’attività che gettò nello sconforto un intero territorio. Ieri i rappresentanti sindacali, nel ripercorrere le tappe della vertenza, hanno sottolineato l’unità fra tutte le sigle e le istituzioni: «La scelta di non alzere i toni ha pagato. La squadra coesa fra sindacati e istituzioni ha permesso conquiste importanti come l’applicazione dei contratti nazionali. Il nostro dovrebbe essere un caso da prendere ad esempio». Sulla stessa linea anche l’assessore regionale Gatti: «Abbiamo affrontato questa vertenza con serietà e cautela consapevoli che in gioco c’era il futuro di tante famiglie».

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