Ruspa in azione sulla spiaggia e i rifiuti finiscono sulla battigia

La segnalazione di un lettore che avverte la Guardia costiera

redazione
19/07/2012
Attualità
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UNA ruspa in azione sulla spiaggia, intenta a ripulire la sabbia di uno stabilimento. Una scena ordinaria sul litorale abruzzese, anche se dà un certo fastidio respirare i gas di scarico del mezzo meccanico e subire i rumori molesti provenienti dal potente motore mentre si passeggia, in cerca di ispirazione o di tranquillità, in riva al mare. Il fastidio e il disappunto aumentano quando si assiste ad una scena che ha dell'incredibile: la ruspa, dopo aver ripulito la sabbia tra gli ombrelloni, scarica il materiale di risulta sulla battigia. 

L'episodio, segnalato da un lettore alla nostra redazione, si riferisce alla giornata di ieri ed è collocato sul litorale di Francavilla, poco più a nord della costa vastese, quella dei trabocchi tanto pubblicizzata. Può, un mezzo meccanico, movimentare la sabbia? Probabilmente sì, previa autorizzazione rilasciata dalle autorità competenti. Certo le manovre del rumoroso mezzo gommato non sono il massimo dal punto di vista dell'immagine turistica, ma così funziona da queste parti. Siamo in Abruzzo. Assodato questo, l'altra domanda è: può la ruspa ripulire la sabbia dello stabilimento e scaricare i materiali di risulta sulla battigia, lasciando così i sia pur piccoli rifiuti esposti all'azione delle onde? Probabilmente no. Se non è un reato ambientale è sicuramente un comportamento incivile e irresponsabile. Ed è quello che ha pensato il nostro lettore, il quale, osservata la scena, ha pensato di segnalare l'accaduto alla Guardia costiera di Francavilla.

La sabbia scaricata dal mezzo gommato proprio sulla battigia conteneva piccoli rifiuti, in maggioranza tappi di plastica e mozziconi di segarette, qualche cerotto usato e altro materiale plastico, frutto del passaggio tra gli ombrelloni di umani poco civili. Le onde hanno raggiunto rapidamente il cumulo di sabbia misto ai riifuti, disperdendo in mare tappi, resti di biglie e altre schifezze.

E il mare abruzzese ringrazia.

 

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