Omicidio di Casalbordino, indagine a 360 gradi: si cercano riscontri sui fucili dei cacciatori della zona

Approfondimenti ed accertamenti dei Carabinieri. L'autopsia conferma la morte per dissanguamento

Redazione
31/07/2012
Attualità
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Vanno avanti le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Ortona e della Stazione di Casalbordino, coordinati dal capitano Gianfilippo Manconi, sulla tragica uccisione di Gabriele Di Tullio, 54 anni, l'ex operaio della Sevel colpito a morte, tra domenica e  lunedi notte, dal pallettone di un fucile in un terreno di campagna di prioprietà di un fratello mentre raccoglieva pannocchie di granturco, in un'area di contrada San Pietro Sud del territorio comunale di Casalbordino, non distante dalla Statale 16 Adriatica.


I militari della sezione Scientifica dell'Arma, su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica di Vasto, Giancarlo Ciani, dopo aver individuato i cacciatori della zona, hanno cominciato a verificare il tipo di armi e relative munizioni possedute.

Tra i fucili controllati anche quelli di alcuni familiari della vittima. Uno dei fratelli di Di Tullio ha consegnato spontaneamente l'arma sottoponendosi anche alla cosiddetta 'prova stup', tesa a verificare l'eventuale presenza di tracce di polvere da sparo. L'avvocato Angela Pennetta, che rappresenta uno dei fratelli dell'ex operaio ucciso, assicura la completa estraneità del suo assistito evidenziando la sua piena collaborazione con i militari.

Tra la giornata di ieri e questa mattina nuovi Interrogatori ad amici e familiari di Di Tullio per cercare di ricostruire le sue ultime ore di vita. Intanto, l'autopsia eseguita all'ospedale 'San Pio da Pietrelcina' di Vasto dal medico legale Pietro Falco, ha confermato l'ipotesi iniziale della morte per dissanguamento dopo che il colpo, penetrato dal gluteo, è uscito all'altezza dell'inguine, ha provocato la recisione dell'arteria femorale. Eseguito questo passaggio, la salma viene riconsegnata ai familiari per la celebrazione delle esequie funebri. Resta lo sconcerto ed il dolore, nella comunità casalese e non solo, per un episodio drammatico ed a tinte ancora fosche.

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