Viabilità, la Provincia alza bandiera bianca: «Non ci sono soldi, chiudiamo le strade non in sicurezza»

Servirebbero oltre 18 milioni di euro l'anno per un programma di manutenzione di 10 anni

Redazione
04/08/2012
Attualità
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Viabilità, la Provincia di Chieti alza bandiera bianca: Non ci sono più soldi, pronti a chiudere tutte le strade che non sono in sicurezza.

Nella Provincia di Chieti la viabilità è in condizioni disastrose e, fra tagli e minori trasferimenti da parte dello Stato e soprattutto della Regione, l’ente non ha soldi per intervenire. Non è l’attacco dell’opposizione, ma l’ammissione del presidente Di Giuseppantonio e dell’assessore Tavani: «Tutti gli appelli sono caduti nel vuoto, siamo stati lasciati soli: il rischio a breve scadenza è dover chiudere centinaia di chilometri di strade».
E così i vertici della Provincia preannunciano iniziative clamorose.
«Le condizioni in cui versano centinaia di chilometri di strade sono ormai intollerabili: c’è l’urgenza di aprire cantieri non solo per il rifacimento dei manti d’asfalto, ma anche per le frane, per gli smottamenti e per le infrastrutture come ponti e viadotti. Così come c’è bisogno di sfalciare l’erba ai lati delle strade. La Provincia non ha soldi per intervenire, è a un passo dal default e ad oggi ogni appello rivolto al Governo e soprattutto alla Regione è caduto nel vuoto: sarà inevitabile, a questo punto, chiudere centinaia  di chilometri di strade».
Spiega l’assessore alla viabilità, Antonio Tavani: «.Abbiamo fatto fare una ricognizione agli Uffici tecnici: le strade che non presentano più requisiti di sicurezza verranno chiuse con inevitabili ripercussioni sulla viabilità regionale».
Considerando che la Provincia ha competenza su 1800 chilometri di strade, servirebbero oltre 18 milioni di euro l’anno per affrontare un piano di manutenzione straordinaria che dura 10 anni.
«Le condizioni disastrose di molte strade, peraltro, stanno facendo lievitare a dismisura il contenzioso per i danni agli automezzi, con decine e decine di richieste di risarcimento a carico della Provincia.  A ciò bisogna aggiunge i danni provocati all’economia e al turismo: riceviamo legittime lamentele quasi ogni giorno da parte di imprenditori e operatori turistici. Vogliamo perderli, vogliamo che delocalizzino le loro imprese perché le nostre strade sono quasi impercorribili? A questa situazione – concludono il Presidente Di Giuseppantonio e l’Assessore Tavani - si è aggiunta la beffa dei rimborsi per le spese sostenute in occasione delle nevicate abbondanti dello scorso febbraio: lo Stato ne aveva promesso la restituzione, noi le abbiamo effettuate ed iscritte in bilancio, acquistando beni e prestazioni. Quattro mesi dopo lo Stato ha destinato alla copertura di quelle spese una somma esigua da ridividere tra tutte le Regioni italiane. Un’altra tegola che per noi suona come l’ennesima emergenza da fronteggiare per evitare il fallimento».

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