Conta le ore che lo separano dall'interrogatorio del Gip Gelu Chelmus Gelu, 31 anni, l’operaio edile di origine romena e non vede l'ora di mettere la parola fine alla disavventura giudiziaria che ha sconvolto la sua vita e quella dei suoi familiari. Accusato da Vito Pagano, 28 anni di San Salvo, dell'omicidio di Albina Paganelli, 68 anni, e per questo finito in carcere nonostante la ritrattazione del ventottenne e la remissione in libertà, continua a stare male.
«Ogni notifica dei Carabinieri è per lui motivo di ansia. La detenzione, anche se breve (è stato in carcere due giorni), lo ha provato fisicamente e psicologicamente», dicono i suoi legali, gli avvocati Andrea Chierchia e Giuseppe Piserchia. Il peggio, per lui, sembra essere passato, ma resta indagato a piede libero. Per questo chiede di essere ascoltato il più presto possibile. «È legittimo che voglia chiudere un capitolo dolorosissimo della sua vita», spiegano i difensori. L'interrogatorio è in programma questa mattina in Tribunale. «Non riteniamo giusto spingerci oltre prima delle dichiarazioni che il nostro assistito farà al Gip Stefania Izzi», dicono ancora Chierchia e Piserchia. «È importantissimo il fatto che Gelu sia stato scarcerato dagli stessi pm prima ancora delle decisioni del Gip. Il provvedimento parla da solo».
Intanto le indagini continuano. Pagano, martedì mattina, ha chiesto nuovamente di poter parlare con i giudici ed è stato accontentato. L'interrogatorio nel carcere di Torre Sinello è stato ancora una volta piuttosto lungo. Il contenuto è coperto dal segreto istruttorio mentre nel pomeriggio una nuova perquisizione è stata condotta dal pm Ciani nell’abitazione della vittima. Gli avvocati Clementina De Virgilis e Fiorenzo Cieri non hanno rilasciato alcuna dichiarazione. La soluzione al giallo dell'estate 2012 potrebbe arrivare domani dalla perizia affidata ai Carabinieri del Ris.