I numeri di cui si parlava da qualche giorno sono stati confermati ieri dalla direzione della Denso, durante un incontro con i sindacati nella sede dell’Associazione Industriali di Vasto. Gli attuali volumi di produzione sono sostenibili da 750 dipendenti. Tradotto: ci sono 360 operai in più. L’azienda sta ricorrendo alla cassa integrazione ordinaria, negli ultimi mesi questa è aumentata vertiginosamente. Il disperato inseguimento al contenimento delle spese non è stato ancora raggiunto. Dall’altra parte c’è un mercato auto che stenta a decollare con conseguente calo degli ordinativi. I sindacati però non vedono tutto nero. A confermarlo è Davide Labbrozzi, presidente provinciale della Fiom-Cgil: «È vero, ci sono 360 eccedenze, ma noi e l’azienda le definiamo temporanee. L’azienda sta affrontando una serie di importanti investimenti. Otto milioni sull’efficienza della produzione attuale e ben 42 milioni di euro su nuove produzioni. Questo significa che la Denso punta su San Salvo e gli attuali lavoratori».
In virtù di tali investimenti la società ha presentato un piano di rientro dei 370 esuberi. Gli effetti dell’innovazione dovrebbero iniziare a vedersi dal prossimo marzo 2013. Si scenderebbe di un centinaio di esuberi l’anno: 270 a marzo 2013, 170 nel 2014, per attestarsi a circa 70 unità nel 2015.
La cassa integrazione andrà avanti ancora per qualche mese, poi, considerati i piani dell’azienda si punterà sui contratti di solidarietà già applicati dalla vicina Pilkington: «È vero, noi chiediamo l’applicazione dei contratti di solidarietà – conferma Labbrozzi – per mettere al riparo gli esuberi temporanei. Ieri ne abbiamo parlato per la prima volta. Torneremo a incontrarci nelle prossime settimane per capire quale reparto soffre di più e studiare gli altri dettagli. L’obiettivo dell’azienda è lo stesso dei sindacati: tutelare i posti di lavoro e i livelli occupazionali».