Grazia Ciavatta è un’agente della Polizia municipale del Comune di Vasto dal 2011, un lavoro che le piace ed è una parte importante della sua vita, ma nel suo cuore è forte la passione per la scrittura, una voglia di raccontare storie che nasce da lontano e che l’ha portata a vincere il premio Il Battello a Vapore 2012. Si tratta di un importante concorso indetto da Edizione Piemme e dedicato alla letteratura per ragazzi: i premiati sono sono stati scelti da una giuria di esperti a metà novembre. Già finalista nell’edizione passata, la sansalvese quest’anno si è classificata prima con l’opera Gatto a distanza.
Abbiamo fatto due chiacchiere con lei per conoscerla un po’ meglio.
Cominciamo con il libro premiato, di cosa parla Gatto a distanza?
Non voglio svelare troppo, posso dire che si tratta della storia di amicizia tra una bambina e un gatto. Non è una favola, è una storia, un racconto rivolto a un pubblico di bambini e ragazzini, tra gli otto e gli undici anni.
Da dove nasce la passione per la scrittura e come mai si rivolge ai più giovani?
È una passione che c’è sempre stata, da quando ero bambina. Mi è sempre piaciuto raccontare storie per comunicare qualcosa agli altri, non per forza a pubblico di ragazzi, possono essere anche adulti. È il piacere di raccontare, di esprimersi. Quando ho partecipato al premio Campiello giovani, dieci anni fa, la mia storia non era solo per bambini, era anche per lettori più maturi.
Dunque, una voglia di comunicare a tutti, sembra tuttavia esserci un’attenzione particolare verso i più giovani, almeno ora viste le partecipazioni a Il Battello a Vapore…
In effetti mi piace scrivere per i ragazzi perché hanno un forte senso della meraviglia, che gli adulti non hanno. In loro riconosco un grande piacere di ascoltare, di immedesimarsi nei personaggi, di aprirsi a una storia ed entrare a far parte di essa. I libri sono importanti occasioni di formazione, di crescita. Credo che ognuno abbia dei libri letti da piccolo che ricorda meglio, che lo hanno segnato e formato.
Nel suo caso qual è stato il racconto che più l’ha segnata?
Ce ne sono tanti che mi hanno colpita, che mi hanno fatto crescere, così su due piedi non saprei quale scegliere. Posso dire due autori che mi piacciono molto tra quelli per ragazzi: sono Gianni Rodari e Bianca Pitzorno.
Con i cambiamenti della società di oggi, il grande sviluppo tecnologico, l’uso del web, scrivere per ragazzi è diverso, o più difficile, rispetto al passato?
Certo i cambiamenti ci sono, è cambiato anche il modo di stare in famiglia, di vivere la quotidianità, pensiamo all’uso della tv o del computer; ma credo che le storie belle restino quelle, hanno gli stessi tratti di un tempo. In fondo il linguaggio di una favola è universale, certi suoi elementi non cambiano e continuano ad affascinare. Ci sono tratti universali come il bene e il male, la luce e il buio, ritornano e sono sempre validi. Poi è ovvio che i bambini di oggi fanno una vita diversa e si confrontano con problemi differenti, questo bisogna tenerlo in considerazione: cambia il modo di rivolgersi a loro e di coinvolgerli.
Accennava al computer, pensa di sfruttare i nuovi mezzi tecnologici per rivolgersi ai ragazzi?
No, per ora non credo. La mia è una passione per la scrittura, una voglia di comunicare con le parole scritte su carta e continuerò così, almeno per adesso. Magari un giorno potrei provare. Comunque sono mezzi che vanno usati, ma bisogna farlo bene, con cautela e sotto la guida dei genitori.
Le sue storie da dove nascono?
I miei racconti nascono dal quotidiano, da persone che incontro, dalle esperienze positive o negative che faccio. È un po’ provare a immaginare se in un giorno normale succedesse qualcosa. Una sorta di ‘supponiamo che…’
Gatto a distanza era una storia che avevo nel cassetto da un po’, ora è uscita. Ce ne sono molte altre, piano piano usciranno anche quelle.
Lei è vigilessa e al tempo stesso scrittrice, quale veste preferisce?
Sono due aspetti della mia vita diversi, ma entrambi importanti e comunque conciliabili. Essere vigile è il mio lavoro, una parte importante della mia vita; la passione per la scrittura c’è sempre stata, ora si sta concretizzando. Ho sempre scritto, solo che adesso grazie al concorso della Piemme sto avendo un po’ di notorietà. Dieci anni fa ho partecipato al Campiello giovani, è stata una bella esperienza ed era rimasta tale. Poi l’anno scorso ho provato Il Battello a Vapore e sono arrivata quarta, quest’anno ho riprovato. Ma questa mia passione non è uscita adesso per qualche motivo personale, c’è sempre stata.
Gatto a distanza sarà presentato alla Fiera del libro di Torino in primavera e poi sarà distribuito nelle librerie, ancora però non c’è una data certa.