Agricoltori e Amministratori locali si uniscono per combattere i furti

Una riunione per analizzare la grave situazione e ipotizzare soluzioni

Camilla Corradini
11/12/2012
Attualità
Condividi su:

Ben tre i trattori rubati in meno di un mese e mezzo, oltre a parecchie attrezzature agricole, un camion, concimi, prodotti di vario tipo e gasolio: i furti nelle zone agricole tra San Salvo, Vasto, Cupello e Lentella hanno avuto un’impennata vertiginosa. Negli ultimi giorni si sente spesso parlare di quelli in abitazioni e negozi, ma agli agricoltori non va meglio. Per discuterne e raccogliere concrete ipotesi d’intervento, ieri sera alla cooperativa Euro Ortofrutticola di San Salvo si è svolta un’affollata riunione promossa dalla Confederazione italiana agricoltori (Cia). Presenti anche alcuni amministratori, tra cui il sindaco di Vasto Luciano La Penna, l’assessore sansalvese Oliviero Faienza, il consigliere di Lentella Giannicola Roberti; assente benché invitato il Comune di Cupello.

«Abbiamo voluto dare una risposta alle richieste degli associati preoccupati per questa situazione – spiega Giuseppe Torricella vicepresidente provinciale Cia -: i furti, come quelli di polli, ci sono sempre stati, ma ora il problema è cresciuto. Basti pensare che un trattore può costare 30-40mila euro e anche più, se a un’azienda rubi un mezzo del genere la metti in ginocchio, specie in questo momento di crisi». Il problema è che pochi vivono in campagna, le terre di notte restano incustodite ed è facile per i malviventi agire. Molti agricoltori poi non hanno neanche l’assicurazione contro i furti: «I costi sono alti – dice il presidente provinciale Cia Nicola Antonio Sichetti – e non è facile stipulare le polizze a causa degli stretti vincoli imposti». Torricella prosegue: «Non si tratta più di ladri della zona, i furti degli ultimi mesi dimostrano che dietro c’è un’organizzazione strutturata, probabilmente malavita proveniente dal sud. C’è poi un’elevata presenza di stranieri, spesso senza lavoro, che diventano manovalanza per bande italiane». A tutto ciò si somma la carenza di uomini e mezzi delle forze dell’ordine.

Dall’analisi degli esponenti Cia, condivisa dai presenti, si è passati alle proposte: chiedere alla Camera di commercio di mettere a disposizione delle aziende agricole fondi per l’installazione di sistemi di allarme collegati con le caserme; avanzare una richiesta al prefetto di Chieti affinché conceda più risorse alle forze dell’ordine e coinvolgere tutto il Comitato sicurezza provinciale. Gli agricoltori propongono anche di organizzarsi in modo che all’allarme di furti non arrivi sull’appezzamento solo il proprietario ma anche altri di supporto; ma non possono essere soli, l’affiancamento delle forze dell’ordine è necessario. Questo lo ribadiscono anche Faienza e Roberti. Discusse, ma difficilmente praticabili l’idea di adoperare i vigili nelle aree agricole o di istallare delle telecamere.

Da parte degli amministratori è stata espressa massima disponibilità: «Possiamo provare a estendere il protocollo Milleocchi previsto per il centro – ha suggerito La Penna – che instaura una collaborazione, tramite un numero unico, con tutte le forze delle zona e delle agenzie di sicurezza. Siamo anche disposti, seppur per cifre non alte, a impegnarci economicamente e a prendere esempio da altri Comuni se hanno individuato protocolli utili».

Ieri, in una riunione in cui traspariva tutto il senso d’impotenza degli agricoltori, è stata illustrata la situazione e sono state ipotizzate delle soluzioni, ora la Cia cercherà di coinvolgere le autorità giuste e il tavolo di sicurezza per mettere in pratica quanto suggerito.

Leggi altre notizie su SanSalvo.net
Condividi su: