«La nuova isola ecologica del Comune di San Salvo non può essere localizzata vicino alla sede della Cooperativa Euro Ortofrutticola del Trigno»: lo sostiene senza mezzi termini il vicepresidente della Confederazione italiana agricoltori (Cia) di Chieti Giuseppe Torricella.
Posizionarla lì, spiega in una nota, nuocerebbe all’azienda e quindi agli agricoltori, incidendo sul loro reddito, col rischio che possa mettere in crisi un sistema produttivo importante non solo per San Salvo ma per tutta la vallata del Trigno, le cui aziende spesso portano i loro prodotti in quegli stabilimenti.
Torricella tiene a precisare che l’Euro Ortofrutticola del Trigno è tra le più grandi del centro sud ed è «la terza azienda sul territorio dopo la Pilkington e la Denso». Prosegue aggiungendo che esporta in tutta Europa e che «per anni ha avuto il vanto di essere la fornitrice ufficiale della Casa reale d’Inghilterra». Ricorda poi l’investimento sul biologico e quello sulla nuova cantina per la produzione di vini di alta qualità.
«Un'azienda di questo tipo non può, in alcun modo, trovarsi vicino a un'isola ecologica nella quale vengono conferiti tutti i rifiuti del Comune prima dello smistamento in discarica – ha precisato Torricella -. Riteniamo questa scelta estremamente sbagliata. Basti pensare a tutti i cattivi odori che questi rifiuti sprigionerebbero e alle tracce che lascerebbero i mezzi sui quali saranno quotidianamente trasportati. San Salvo ha certamente bisogno dell'isola ecologica, ma questa va necessariamente ubicata in un'altra parte del territorio comunale, che sia ugualmente fuori dal centro abitato». Nella sede della cooperativa, aggiunge, c’è anche un punto vendita di prodotti tipici: «Quanto potrebbero essere stimolati ad acquistare tali prodotti coloro che, recandovisi, sentirebbero cattivi odori e vedrebbero l’isola ecologica?».
Il vicepresidente puntualizza che certe decisioni vanno prese consultando le organizzazioni professionali, le strutture economiche presenti sul territorio, gli agricoltori e la popolazione. La Cia si dice quindi disponibile a collaborare con l’Amministrazione al fine di scegliere un sito adatto e conclude dichiarando che si batterà affinché la scelta presa venga rivista.