Da due anni il Consultorio familiare di San Salvo senza ginecologo

Il Comune chiede l’intervento del direttore generale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti

a cura della redazione
07/03/2013
Attualità
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Niente ginecologo al Consultorio di San Salvo ormai da parecchio tempo e, nell’ultimo periodo, riduzione anche dell’orario di visita dell’ostetrica, presente una sola mattina a settimana. A denunciare le carenze è l’Amministrazione comunale, che ha sollecitato tramite una lettera l’intervento della Asl Lanciano-Vasto-Chieti.

Come spiega l’assessore Maria Travaglini, dalla popolazione femminile sono giunte in Comune diverse lamentele in merito al malfunzionamento della struttura, dovuto proprio all’assenza di una figura fondamentale come quella del ginecologo. «Viene meno o è fornita in maniera parziale l’assistenza alla donna, nelle varie fasi della vita e durante la gravidanza».
Nell’ultimo periodo, fanno notare dall’Amministrazione, il problema si è aggravato ulteriormente perché è stato ridotto anche il servizio dell’ostetrica. Mentre nel caso del ginecologo la sospensione del servizio sembra durare da due anni, per quest’altra figura professionale si tratterebbe di una carenza temporanea. L’assenza per un periodo della dottoressa che si occupa di solito del servizio sembra sia stata compensata con la presenza di una collega, che però non può garantire gli stessi orari di prima.

Si tratta di carenze che pesano, soprattutto in un momento di crisi economica come quello attuale, dove le prestazioni gratuite del Consultorio diventano sempre più utili, a volte le uniche a cui ci si può rivolgere.
Per questo l’assessore e il sindaco Tiziana Magnacca hanno chiesto al direttore generale della Asl di riferimento, Fabio Zavattaro, di attivarsi subito per mettere la struttura di San Salvo nelle migliori condizioni in modo da garantire una salute pubblica adeguata.

«Appena ci sono arrivate le segnalazioni dai cittadini abbiamo verificato la situazione – spiega Travaglini – e accertato il problema abbiamo scritto la lettera. Si tratta di un primo passo per risolvere una carenza pesante, che purtroppo si riscontra in diverse zone e che è legato al contenimento della spesa».

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