«I pesci catturati nel Trigno si possono mangiare o sono nocivi e quindi sono da ributtare nell’acqua? I fenoli che hanno causato il declassamento, sono scomparsi? E l'arsenico dell'anno scorso?». Sono solo alcune delle domande arrivate al Comitato provinciale di Chieti di Vigilanza ittica e ambientale. «Dopo la dettagliata analisi del Wwf, siamo stati presi d'assalto da numerosi pescatori del Vastese - spiega Giuseppe Zappetti, presidente del comitato - ma non possiamo fornire risposte chiare perché non abbiamo le competenze tecniche per farlo». A breve nel fiume Trigno sarà effettuato un ripopolamento di trote per la nuova stagione ittica e c'è il rischio di un buco nell'acqua.
Zappetti spiega: «C'è il pericolo di un danno all'erario non indifferente. Si effettua il ripopolamento in acque così inquinate, per cosa?». In tutta la questione la Vigilanza ambientale denuncia il silenzio degli enti interessati, in primis la Provincia di Chieti e i Comuni che hanno il proprio territorio solcato dal fiume Trigno.
Lo stesso comitato, per tale motivo, ora ha inoltrato alla Provincia una richiesta ufficiale di convocazione di un tavolo tecnico del Settore 7 'Tutela ambientale e delle acque' con il coinvolgimento del Consorzio 'Mario Negri Sud', autore già in passato di diversi studi sul corso d'acqua che separa Abruzzo e Molise.