Pianificazione del territorio: Monteferrante chiede ai Comuni un'assunzione di responsabilità

«Scollamento tra le normative, ormai superate, e le esigenze degli investimenti»

a cura della redazione
08/04/2013
Attualità
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Di fronte alla crisi economica e alle difficoltà che si trovano ad affrontare le imprese del territorio, l’architetto Agostino Monteferrante chiede con urgenza di porre l’attenzione su questioni quali la pianificazione del territorio, la sua gestione e i consorzi industriali.

«Il nostro territorio impegnato in buona parte da aree a destinazione industriale continua a basare la propria idea di sviluppo su un piano adottato nel1994 e approvato nel 1997 – spiega in una nota -. Ne segue un completo scollamento tra le normative, le convenzioni, le destinazioni d’uso, i dimensionamenti e le modalità di finanziamento della datata pianificazione e le contemporanee esigenze delle aziende».

Si creano quindi, secondo Monteferrante, contrasti tra le necessità dei pochi investimenti che ci sono e l’inadeguatezza normativa, con continue richieste di deroga e conseguenti dilatazioni di tempi.

«Al netto della buona volontà degli uffici tecnici, comunque inchiodati alle vecchie normative, scontiamo la gestione commissariale che per definizione è gestione asettica dell’esistente in regime di eterna prorogatio», continua l’architetto, sottolineando che non si può aspettare le riforme regionali dei consorzi, «non ancora attuative e certamente non risolutive dei problemi concreti».

Monteferrante chiede una concreta assunzione di responsabilità nella gestione del territorio da parte di tutte quelle realtà create negli anni come gli sportelli unici, le associazioni di comuni e i patti territoriali, per evitare che i progetti restino bloccati nelle strettoie di norme, convenzioni, bolli e pareri.
«Occorre che oggi le pubbliche amministrazioni, e i comuni per primi, lasciamo stare le province titolate ma deboli e si riapproprino della responsabilità degli atti di indirizzo facendo sentire la propria voce. I comuni rivendichino le proprie prerogative – sollecita Monteferrante -, i sindaci facciano sentire la propria voce, gli enti locali si riprendano il diritto di determinare il futuro del territorio che amministrano».

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