Questa mattina il comitato contro il senso unico di via Montegrappa ha inscenato un sit-in all’altezza del discusso incrocio. I manifestanti sono scesi in strada per dire «No» al provvedimento che l’amministrazione Magnacca ha preso nel dicembre dello scorso anno. Non pochi i disagi per gli automobilisti di passaggio che, in più di un'occasione, hanno mostrato segni di nervosismo.
Le lamentele iniziali erano sfociate in una raccolta firme che arrivò ad oltre 2mila adesioni. L’argomento è stato discusso in consiglio comunale e alcuni rappresentanti della maggioranza hanno incontrato a marzo i membri del comitato. Sembrava che in quell’occasione le criticità fossero rientrate, come dichiarato dal vicesindaco Angiolino Chiacchia in una precendente intervista, ma così non è.
«Basta pericolo e inquinamento», «2000 firme non considerate», «No a un senso unico senza senso», questi gli slogan sugli striscioni appesi nei punti maggiormente visibili dell’incrocio con via Stingi e via San Nicola. Per i partecipanti al sit-in i problemi sono diversi, in primo luogo quello della mancanza di confronto. «Il senso unico ce lo siamo ritrovati da un giorno all’altro – spiega uno dei residenti – senza nessun preavviso o consultazione. Doveva essere una prova, ma ormai sono 5 mesi, quando finisce?».
Il problema in via Montegrappa c’è. A prescindere dal senso unico – considerato peggiorativo – il traffico è giudicato eccessivo per una zona densamente abitata: «Anche più giù la situazione non è delle migliori. Ci sono sempre auto parcheggiate che riducono la strada a una sola corsia». L’atteggiamento nei confronti dei provvedimenti sulla viabilità della zona non è di totale chiusura, dalle dichiarazioni dei cittadini traspare il desiderio di essere ascoltati realmente.
Per alcuni di loro una soluzione potrebbe essere l’inversione del senso unico nel tratto interessato, ovvero per chi scende, perché i maggiori ingorghi si hanno salendo verso via Garibaldi. Altri suggeriscono il senso unico a salire per tutta via Montegrappa o l’attuazione dell’attuale divieto solo durante gli orari di ingresso e uscita delle scuole. «Ovviamente sono soluzioni da valutare attentamente – spiegano – ma ora proprio non può andare».
Il transito di tir e autobus è l’altro punto critico della questione. Attualmente sono costretti a girare in via San Nicola (o via Stingi) con non poche difficoltà che causano ulteriori rallentamenti. Oltre agli autocarri ci sono anche gli autobus degli studenti dei comuni del Vastese che compiono lo stesso tragitto. Qualcuno azzarda una chiusura ai mezzi pesanti, ma sarebbero da studiare percorsi alternativi per chi deve raggiungere l’altra parte della città.
C’è anche chi chiede quali siano gli effetti del senso unico attuale: «Doveva essere una prova. Voglio sapere se sono state fatte attente misurazioni dell’inquinamento acustico e dei livelli di polveri sottili. Queste, però, devono essere condotte lungo tutto l’arco della giornata. Io abito al quarto piano e ogni giorno trovo il balcone coperto di polvere nera depositata sul pavimento. Noi non siamo contro ogni provvedimento dell’amministrazione, ma il senso unico cosi com’è non ha senso. C’è qualche tornaconto da salvaguardare?».
«Ora – conclude uno dei manifestanti – attendiamo le intenzioni dell’amministrazione. Io spero di no, ma se non cambierà nulla ci ritroveremo di nuovo qui di giovedì, in occasione del mercato».