'L'angolo dei piccoli tesori', un articolo sulle specie presenti nel giardino botanico

Le osservazioni dell'entomologo Ferruccio Semeghini

a cura della redazione
13/09/2013
Attualità
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In più occasioni istituzioni, studiosi e semplici visitatori hanno speso parole di elogio sul Giardino Botanico Mediterraneo di San Salvo Marina, capace di conservare e attrarre importanti specie faunistiche e floreali. Oltre a ricevere le scolaresche del territorio, il giardino attrae in ogni stagione estiva una moltitudine di visitatori da ogni parte d'Italia che decidono di passare le vacanze nel Vastese.
Tra questi, nell'estate che si appresta alla conclusione, c'era anche il dott. Ferruccio Semeghini, entomologo di Milano, che ha redatto un interessante articolo sulle specie di insetti presenti all'interno dell'area.

Lo pubblichiamo con piacere di seguito.

L'angolo dei piccoli tesori

(...) chi ha disprezzato il giorno
delle piccole cose?

Zaccaria 4, 10.

Piccole cose: il mondo intero è costituito da esse, e - che si tratti di minuscole perle, la cui fascinosa esotica bellezza esalta quella degli affusolati colli femminili che le esibiscono o, ad altro livello, di capolavori di squisita, immortale poesia come le Myricae pascoliane - sono proprio loro, le piccole cose, a fare del nostro mondo un posto veramente speciale, vario e bello da mozzare il fiato.
Questo è tanto più vero se riferito al mondo della natura, e, pensandolo, è difficile non far correre la mente a quel passo de La diversità della vita di Edward Wilson, secondo cui «erbe e insetti, benché spesso sottovalutati o del tutto trascurati dal grosso della gente, svolgono funzioni essenziali ai fini della sostenibilità degli ecosistemi, dai quali dipende la nostra stessa vita».

Il più classico degli esempi: l'importanza ecobiologica, oltreché economica, della comune ape da miele (Apis mellifica) è tale che, se un malaugurato fenomeno dovesse in qualche modo determinarne la scomparsa, l'estinzione della razza umana sarebbe garantita nell'arco di pochissimi anni, forse quattro o cinque. Verrebbe fatto d'aggiungere: scusate se è poco...
E, appunto, piccole cose, o meglio, 'piccoli tesori', come piante rare e interessanti specie d'insetti, sono le presenze che contribuiscono a valorizzare l'abruzzese Giardino Botanico Mediterraneo, manciata di ettari (8 per la precisione) facente parte della più lunga e articolata Riserva Marina di Vasto. La giustapposizione naturale, a stemperamento reciproco, delle due zone costituenti: quella dunale, a ridosso del litorale, con vegetazione e fauna caratteristici dell'ambiente desertico, e la umida situata alla confluenza con il torrente Buonanotte, dà vita a un biotopo un po' unico nel suo genere. Così, anche dopo l'esplosione floreale della primavera e del primo periodo estivo,
con concerto cromatico di cisti, vilucchi e asteracee xerofile varie, gli appassionati di entomofauna, magari in vacanza nei dintorni in pieno agosto, potranno osservare, tra una duna e l'altra, esemplari di coleotteri tenebrionidi del genere Pimelia, strettamente imparentati col più noto Onymacris della Namibia, il cosiddetto 'scarabeo' che beve dalle nebbie del deserto. Poco distante, in direzione del mare, è sempre emozionante veder correre sulle sabbie lo splendido 'coleottero tigre' (una cicindela), in questo caso Calomera littoralis, all'inseguimento di qualche piccola preda.

Questi insetti completano il loro sviluppo all'inizio della bella stagione, trasformandosi da non meno fameliche larve che cacciano all'agguato, interrate letteralmente fino al collo con solo testa e mascelle sbucanti dalla sabbia, a snelli corridori d'inesauribile energia.
Tra i lepidotteri è frequente incontrare, verso la fine dell'estate, un po' dappertutto, perfino sulle piante pioniere della zona dunale, la graziosa e variopinta zigena in pieno periodo d'accoppiamento. Meno appariscente ma di non trascurabile interesse è la nottua Brithys crinii, presente a ogni stadio di sviluppo sulle foglie dello splendido e poco comune pancrazio, ancora reperibile in fiore nel tardo agosto ed erroneamente chiamato, da alcuni, 'giglio di mare', forse per il fulgido bianco delle sue corolle. È, invece, specie affine al narciso, appartenendo alla famiglia delle amarillidacee.
Al crepuscolo, inoltre, attirata dalle prime luci artificiali, s'alza in volo la grande sfinge del convolvolo (Herse convolvuli), falena maestosa con più di cinquanta sfumature di grigio (...) e, purtroppo, sempre più rara.

Il fiore all'occhiello dell'entomofauna, tuttavia, è forse da ricercarsi, qui nel giardino botanico, in una creatura invisibile, maestra del mimetismo: la mantide Empusa pennata, simile a un ramoscello dondolante alla brezza marina, con un piccolo capo foggiato ad elmo che le conferisce vagamente l'aria e l'aspetto di un cavaliere medievale, una specie di stralunato Don Chisciotte degli insetti.
I sopradescritti non sono, naturalmente, che alcuni esempi, anche se-crediamo- significativi, delle specie di esapodi che popolano il Giardino Botanico di San Salvo, e ancora riscontrabili nella tarda stagione estiva. Ma se questi pochi cenni, eventualmente passibili d'approfondimento, avranno potuto stimolare in alcuni, anche a una lettura frettolosa o distratta, una sana curiosità per le perle naturalistiche presenti in questo cantuccio del Medio Adriatico, come pure ad ogni angolo di un paese- il nostro- ricco come pochi di biodiversità, il loro scopo sarà stato conseguito in misura soddisfacente.

Ferruccio Semeghini

 

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