Raspa-Marchese: è guerra di comunicati

L''ex dimissionario': «Dimissioni scaturite da considerazioni politiche»

a cura della redazione
26/09/2013
Attualità
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Non accennano a placarsi i botta e risposta sulle dimissioni - poi ritirate - di Fabio Raspa dalla presidenza della commissione Affari sociali. 

Raspa ha presentato le dimissioni il 2 settembre scorso. Da allora si sono registrate diverse prese di posizione da parte delle minoranze. La sola SanSalvoDemocratica non è intervenuta nel dibattito pubblico.
L'ultimo consiglio comunale si è aperto con la lettura, da parte di Raspa, di una comunicazione con la quale ritirava le dimissioni. Il consigliere comunale sui motivi delle stesse non si è addentrato ulteriormente parlando solo di fattori politici e non di natura famigliare.

L'ex primo cittadino, Gabriele Marchese, ha cercato quindi di prendere la parola chiedendo che fossero esplicitate le motivazioni delle dimissioni e del successivo ritiro. Il presidente del consiglio, Eugenio Spadano, però, lo ha subito interrotto perché la lettura di comunicazioni non prevede il dibattito.
Fatto sta che, successivamente, Raspa abbandonerà - cosa ormai nota - l'aula evitando, quindi, dribblando ulteriori richieste di spiegazioni.

Ora, tra i due esponenti continua il dibattito a mezzo stampa.

IL COMUNICATO DI RASPA
Allo scopo di evitare ulteriori inutili polemiche e per equivocare su comportamenti e su azioni politiche, con la revoca delle dimissioni da presidente della commisione affari sociali il consigliere Fabio Raspa ha inteso chiudere una vicenda che si era prestata a troppe illazioni e interpretazioni da parte delle opposizioni del centrosinistra che nulla avevano a che fare con gli intenti per i quali il consigliere aveva attuato il suo gesto.
Dimissioni che erano scaturite da considerazioni politiche per il miglioramento del funzionamento della macchina amministrativa, che sono state ampiamente chiarite nel corso di un sereno confronto, a differenza di quanto è accaduto nel recente passato nel centrosinistra e che determinò il commissariamento del Comune di San Salvo. Tanto che, ad oggi, la città non conosce ancora le ragioni della caduta di Marchese.
L'ex sindaco ha perso un'occasione per chiedere nelle sedi opportune le ragioni del gesto di Raspa. Il luogo naturale resta il Consiglio comunale, dove avrebbe forse fatto meglio, nelle forme e nelle modalità che anche lui conosce, per presentare apposita domanda. Nel limitarsi ad aggiornarsi solo sugli organi di informazioni si avrà sempre e soltanto una visione parziale e adulcorata della realtà.
Il consigliere Raspa ribadisce le tante sollecitazioni avute da cittadini e dai suoi elettori per continuare nell'azione amministrativa a sostegno del sindaco Magnacca e politica, che umilmente è stato chiamato a rappresentare.

LA RISPOSTA DI MARCHESE
Il consigliere Fabio Raspa al posto di fare comunicati dove cerca di mettere pezze a colori a problemi interni alla maggioranza di centrodestra e ad un comportamento non lineare tenuto dallo stesso, dovrebbe spiegare all'opinione pubblica perchè si è dimesso da Presidente della commissione affari sociali.                                                                                       Inoltre, dovrebbe spiegare, perchè  a distanza di pochi giorni dalle dimissioni, poi ritirate nel corso dell'ultimo consiglio comunale, dopo pochi minuti ha abbandonato l'aula risultando assente per tutta la seduta.
Questi sono i fatti da chiarire.
Invece lui, o chi per lui continua a ragionare con la testa rivolta all'indietro, cercando di nascondere i problemi che hanno al proprio interno.
Su questa vicenda avremmo potuto specularci sopra, non l'abbiamo fatto.
Noi di SanSalvo Democratica non abbiamo fatto comunicati ne prima, ne dopo. Abbiamo chiesto spiegazioni in Consiglio luogo deputato, ma senza avere risposta.
Durante la seduta ho definito ridicolo il fatto di non dare spiegazioni al Consiglio e ai cittadini.
Sarebbe ancor più ridicolo se il comunicato a firma del Presidente della commissione affari sociali, si scopre che lo ha scritto qualcun altro.
La cosa grave da constatare, è che a San Salvo, da quando governa il centrodestra, si cerca di andare oltre le regole, vedasi la vicenda della mancanza del numero legale.

 

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