Undici anni dalla morte di don Antonio Fusilli, un sansalvese verace

Ha scritto «La vita ci canta tra le mani»

Michele Molino
17/10/2013
Attualità
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Don Antonio Fusilli, merita di essere ricordato non solo come un grande parroco, ma fra le tante altre cose, per il suo carattere esuberante e fermo, propenso all’impegno fin nelle piccole cose, ai dettagli, persino in quelle che la percezione comune di solito consiglia di ignorare.
Don Antonio è nato a San Salvo il 12 marzo 1945. Muore il padre nel ’58 e la famiglia si trova in difficoltà. Entrato in seminario nel III Ordine Francescano a Francavilla d’Ete (Marche) completa gli studi ginnasiali sotto la guida spirituale di Padre Morichetti. Consacrato sacerdote nella cattedrale di S. Giustino da S.E. Mons, Loris Capovilla, è mandato a Roma nella parrocchia di Sant’Achille. P. Antonio all’età di 34 anni fa il suo ingresso a Milano nella Parrocchia dei Santi Patroni d’Italia. Nel 1991 è trasferito al santuario della Madonna delle Grazie a Portovenere (SP).
Il desiderio di ritornare nel suo paese natale è forte, chiede di essere trasferito. Mons. Edoardo Menichelli gli assegna il compito di affiancare il parroco don Nicola Antoni nel Santuario della Madonna delle Grazie di Monteodorisio. Don Antonio Fusilli è volato in cielo a 57 anni colpito da un brutto male ai polmoni.

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