Quel 5 dicembre 1966 (Aldo Moro a San Salvo)

Il presidente del Consiglio arrivato nel Vastese per l'inaugurazione della Siv

Fernando Sparvieri
06/12/2013
Storia
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La piazza, in sul  calar del sole, era già gremita sino all’inverosimile.
Tutta San Salvo era lì, quella sera, in Piazza Municipio, ad attendere l’arrivo di  Aldo Moro, Il Presidente del Consiglio, che in quelle ore del tardo pomeriggio già si sapeva essere giù, alla SIV, per l’inaugurazione.

Artigiani, contadini con il collo arso dal sole, mamme e nonne, vestite di nero con fazzolettoni in testa, i pochi negozianti e professionisti del paese,  i medici , il farmacista, i maestri  elementari, gli operai, gli  studenti e studentesse, che erano la modernità, tutti, proprio tutti, quella sera, erano lì, in Piazza Municipio,  in trepidante attesa, per tributare il loro omaggio all’On. Aldo Moro, al Presidente del Consiglio dei Ministri del Governo Italiano, la cui venuta rappresentava  il suggello alla speranza di una nuova era di progresso, la conferma che il  piccolo paese rurale, sino a qualche anno prima dimenticato dal mondo e dagli uomini, era divenuto  davvero importante. 
Anche il Municipio, per l’occasione,  si era vestito a festa. Campeggiava sul suo terrazzo un’enorme luminaria con la scritta SAN SALVO SALUTA IL PRESIDENTE MORO, e centinaia di lampadine bianche adornavano la facciata  principale ed il balcone centrale, ove era stata issata l’asta con la bandiera italiana, a testimoniare la sacralità civile dell’evento.

Conferivano alla piazza un’atmosfera di  grande celebrazione, un  picchetto d’onore militare, schierato alla sinistra dell’ingresso principale del Municipio e decine di drappi  tricolori, esposti ai davanzali delle finestre ed alle ringhiere dei balconi.
Tutto era pronto per lo storico evento.

All’improvviso il vocio della piazza salì di tono. Le prime auto del corteo annunciarono che l’atteso momento era arrivato. Uno scrosciante ed interminabile applauso accolse l’arrivo di Aldo Moro in Piazza Municipio, mentre l’auto presidenziale procedeva lentamente tra ali di folla.
L’On Moro, disceso dall’auto,  con il volto sorridente e con la famosa voglia bianca sulla ciocca dei capelli,  che tutti conoscevano per averla vista sui teleschermi di quelle poche TV in bianco e nero all’epoca esistenti, dopo aver passato in rassegna il picchetto d’onore militare, in un bagno di folla , tra lanci di fiori e confetti, accompagnato dal Sindaco Vitale Artese, che già aveva avuto l’onore di riceverlo in qualità di primo cittadino alla  SIV, salì le scale del Municipio, mentre la folla festante continuava ad acclamare il suo nome.

La cerimonia ufficiale nella sala consiliare sancì il connubio tra San Salvo, piccolo paese agricolo, e l’industrializzazione.
Si era fatto ormai buio, ma in quella piazza pareva splendere il sole. Era come se una luce miracolosa, tutta d’un tratto, fosse giunta ad  illuminare secoli di antico ed atavico “oscurantismo”.

Fu quella sera che San Salvo capì  di  poter diventare grande.

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