È l'Abruzzo la regione con i maggiori tagli ai servizi ferroviari

Lo rivela uno studio di Legambiente

a cura della redazione
17/12/2013
Attualità
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L'Abruzzo è in testa alla classifica redatta da Legambiente sulla situazione dei treni per i pendolari in Italia. È difficile trovare un'oasi felice in tutto il Paese, ma la nostra regione primeggia per il taglio effettuato sui servizi (periodo 2011-2013). Chi usa quotidianamente i treni per studio e lavoro deve fare i conti con ritardi, difficoltà nel fare i biglietti, qualità scadente dele carrozze, sovraffollamento ecc. 

Lo studio di Legambiente sottolinea inoltre che in tutte le regioni a fronte della diminuzione dei servizi c'è stato un rincaro delle tariffe. In Abruzzo il taglio è stato del 21% a fronte di un innalzamento dei costi per i pendolari del 25,4%. Se la passano decisamente peggio i passeggeri della Liguria. Qui, infatti, se i tagli ai servizi sono stati leggermente meno consistenti di quelli abruzzesi (20,8%), le tariffe hanno subìto un innalzamento drastico attestandosi a un +41,24% (il record in questo caso spetta al piemonte con il 47%).

Unica nota positiva dello studio di Legambiente? L'Abruzzo non figura tra le peggiori 10 tratte ferroviarie italiane. Queste rappresentano un vero incubo per chi le percorre in treno. Tratte spesso lunghe una manciata di chilometri che i treni regionali percorrono in un numero spropositato di ore e in situazioni vergognose di affollamento e stato delle carrozze. In questo la caso primeggia la Circumvesuviana con oltre 100mila utenti al giorno che viaggiano stipati nei vagoni e che gradualmente stanno tornando all'uso dell'auto. Segue la Nettuno-Roma vera 'campionessa' nei ritardi. 
Dalle 'nostre parti' da segnalare la situazione della Campobasso-Isernia-Roma, tratta che si attesta all'ottavo posto. Una situazione difficile ultimamente aggravata dalla chiusura delle biglietterie di Cambobasso e Isernia.

«Per quei tre milioni di cittadini che ogni giorno prendono il treno per andare a lavorare la situazione diventa ogni giorno più difficile - dichiara il vice presidente di Legambiente Edoardo Zanchini - Eppure di quella che è una vera e propria emergenza nazionale, la politica non sembra intenzionata a occuparsi. Negli ultimi anni il servizio in larga parte delle Regioni è andato peggiorando per la riduzione delle risorse e l’incertezza sul futuro, per cui i treni sono sempre più affollati, spesso in ritardo e con le solite vecchie carrozze. Per chi si muove in treno ogni giorno la situazione è spesso disperata, con le situazioni peggiori che si vivono in Campania, Veneto, Piemonte, Lazio. È vergognoso che gli stanziamenti erogati dalle Regioni per questo servizio siano talmente risibili da non arrivare in media nemmeno allo 0,4% dei bilanci. La nostra mobilitazione a fianco dei pendolari punta a cambiare questo stato di cose, Governo e Regioni devono impegnarsi concretamente per migliorare il trasposto pubblico su ferro».

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