Spunta il contratto sessuale con l'assessore regionale

Documenti imbarazzanti trovati in casa della segretaria di De Fanis

a cura della redazione
19/12/2013
Attualità
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Un contratto 'sessuale' negli uffici della Regione Abruzzo. È la notizia battuta dall'Adnkronos. A redigerlo, secondo quanto riporta la Repubblica, sarebbe stato l'ex assessore regionale alla Cultura, Luigi De Fanis, attualmente agli arresti per un presunto giro di tangenti.

«In quel contratto - scrive la Repubblica  - il politico del Pdl, 53 anni, medico eletto alla Regione, pretendeva sesso dalla sua segretaria». «La donna doveva 'stare insieme' all'assessore, è scritto testualmente nel documento almeno quattro volte in un mese. Per fare 'l'amore'».

«Tutto avveniva in cambio di denaro: trentaseimila euro annui», prosegue il quotidiano. Un mese fa gli agenti della polizia giudiziaria della Procura di Pescara hanno trovato il documento, seppur strappato in mille pezzi, in casa della segretaria, dove gli investigatori si erano recati per notificare alla donna un ordine d'arresto con l'accusa di essere complice dell'assessore nel chiedere tangenti ai piccoli operatori culturali. Ci sono poi volute alcune settimane per rimettere insieme i pezzi e valutare con attenzione il contenuto. La conferma è poi arrivata, pochi giorni fa, dalla stessa segretaria, durante il suo ultimo interrogatorio.

E l'Agi scrive:
«Emergono nuovi dettagli sul rapporto tra l'ex assessore regionale alla Cultura in Abruzzo, Luigi De Fanis, e la sua segretaria, coinvolti nell'inchiesta denominata Il Vate che il 12 novembre ha portato all'esecuzione di quattro misure cautelari, due ai domiciliari e due agli obblighi di dimora, che hanno interessato proprio De Fanis, la segretaria e due dipendenti della Regione Abruzzo. Tra i documenti finiti all'attenzione degli inquirenti un contratto sessuale tra l'ex assessore e la sua segretaria, un accordo cioè tra le parti, che  revedeva rapporti sessuali in cambio di denaro. Il documento sarebbe finito nelle mani degli investigatori durante una perquisizione a casa della donna. I reati contestati nell'ambito di questa inchiesta (pm Giuseppe Bellelli, gip Maria Carla Sacco) sono concussione, truffa aggravata e peculato. Nel mirino della Procura le modalità di erogazione dei contributi in base alla legge regionale 43/73 che disciplina organizzazione, adesione e partecipazione a convegni e altre manifestazioni culturali. Le indagini, portate avanti dal Corpo forestale dello Stato, sono cominciate dopo la denuncia di un imprenditore della provincia di Chieti che avrebbe ricevuto richieste di denaro dall'assessore in cambio delle erogazione di fondi per eventi celebrativi nel 150esimo anniversario della nascita di Gabriele d'Annunzio. De Fanis si e' dimesso dopo l'arresto».

L'articolo di Repubblica.it

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