Rimborsopoli in Abruzzo, Chiodi sereno: «Spiegherò tutto»

Franco Caramanico (Sel): «Sono sereno»

a cura della redazione
24/01/2014
Attualità
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Mancava quasi solo l'Abruzzo, ma era questione di tempo: da oltre un anno i carabinieri stavano indagando sui conti del Consiglio Regionale e le carte dell'inchiesta sono finite sul tavolo del Pm pescarese Giampiero Di Florio alla fine di dicembre. La Procura ha lavorato a tappe forzate ed ecco il risultato: 25 indagati, ma solo per la prima tranche dell'indagine, ossia i 'soli' rimborsi delle missioni personali. Fuori, per ora, i conti delle spese dei gruppi consiliari.

In pratica sul registro degli indagati c'è finita tutta la Giunta, dal presidente Gianni Chiodi agli assessori, compresi molti consiglieri di centro destra: per l'opposizione l'ex candidato alle regionali 2009 Carlo Costantini, allora Idv, oggi M139.

Ai 25 indagati Di Florio contesta reati che vanno da peculato, truffa aggravata e falso ideologico per un periodo che va dal 2009 al 2012 e una cifra per ora che si aggira intorno agli 80 mila euro. Contestati biglietti aerei in business class pagati ai parenti, hotel di lusso senza motivazioni o più camere pagate mentre si era soli in missioni, pranzi luculliani, persino una bottiglia di barolo da 95 euro per l'ex assessore alla cultura Luigi De Fanis, arrestato a novembre per concussione e attualmente ai domiciliari.

LA REAZIONE DI CHIODI - «Ancora non so precisamente di che cosa si tratti perché non ho ricevuto l'avviso di garanzia. Ho capito che si tratta di rimborsi e, da quello che si apprende, sembrano cose che possono essere spiegate ampiamente, non è come avvenuto nel resto dell'Italia». Così il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, finito tra gli indagati. «Io non compilo rimborsi sulle visite istituzionali, credo che si possa spiegare tutto», dice Chiodi, facendo intuire che possa esserci anche quest' altro aspetto tra quelli presi in esame dagli inquirenti. E aggiunge: «Prima o poi in Abruzzo doveva arrivare, è un trend nazionale», facendo riferimento alle inchieste in altre regioni sulle 'spese pazze' che hanno portato anche ad arresti.
«Ricordo comunque che sono stato colui che ha ridotto del 75% le spese di rappresentanza rispetto alla precedente Giunta», conclude. Chiodi lo scorso 3 gennaio aveva paventato «tentativi di 'avvelenare la campagna elettorale regionale in arrivo». «Le contestazioni, prima che insussistenti nel merito, si presentano fantasiose e inidonee a reggere qualsiasi vaglio, e approfondimento», ha affermato a sua volta l'attuale capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale d'Abruzzo, Lorenzo Sospiri, (all'epoca gruppo Pdl).

CARAMANICO (SEL): «SONO SERENO» - Tra gli indagati c'è anche Franco Caramanico, consigliere di opposizione di Sinistra Ecologia e Libertà, presente a San Salvo in diverse occasioni, l'ultima questa estate per la festa di Sel a San Salvo Marina.
Caramanico ha affidato il suo pensiero a Facebook: «Ieri, nel tardo pomeriggio, mi sono recato dai Carabinieri di Pescara che mi hanno notificato l'avviso di garanzia. I fatti oggetto di indagine sono relativi ad un viaggio in Canada, tenutosi dal 10/02/2010 al 15/02/2010, dove andai insieme al presidente del consiglio regionale Nazario Pagano, per partecipare ad un'iniziativa con Sergio Marchionne per la raccolta di fondi per il terremoto. I fatti che mi contestano sono i seguenti. Nell'esibire le ricevute fiscali rilasciate dalla struttura ricettiva e dai ristoranti ho omesso di indicare che:
-ho alloggiato in un hotel di lusso
-i pasti da 11,77€ e 68,18€ erano stati rispettivamente consumati da 4 e 3 persone.
1. Premesso che mai nella mia vita, e ancor più nella mia carriera politica, ho scelto di soggiornare in hotel di lusso, in questo caso la prenotazione fu fatta dagli organizzatori dell'incontro (e non da me e dai miei collaboratori).
2- ho consegnato le ricevute alla regione che ha provveduto a rimborsarmi ma mi si contesta che non ho specificato il numero di persone che hanno beneficiato dei pasti (deducibile dagli scontrini).
Il 12 febbraio sarò interrogato e avrò modo di chiarire ogni dubbio. Sono sereno».

VACCA (M5S): «ABRUZZO UMILIATO» - «L'Abruzzo non può essere umiliato continuamente da politici incapaci e coinvolti in vicende giudiziarie. Ma come, questa non era la giunta della trasparenza e della legalità?», ha detto il deputato abruzzese del Movimento 5 Stelle Gianluca Vacca.

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