È partita da una lettera anonima indirizzata al capitano dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Campobasso, Nicola Gismondi, l'operazione Drug dinners conclusasi all'alba di oggi.
Un'operazione vasta che ha coinvolto Molise, Abruzzo e Marche: dieci arresti (tra i quali due sansavesi), 19 denunce, venti perquisizioni; il tutto con l'ausilio di unità cinofile ed elicotteri. L'operazione ha portato al sequestro di circa un chilo tra cocaina, eroina, ecstacy, hashish e kobret (una miscela di eroina tagliata con anfetamine o medicinali).
Nella conferenza stampa, il capitano Gismondi si è detto colpito dalla spregiudicatezza delle persone coinvolte. C'era chi, già ristretto ai domiciliari, continuava tranquillamente la propria attività di spaccio. Per alcuni di loro una singola giornata riusciva a fruttare anche 10mila euro grazie all'attività illecita.
Dalle intercettazioni degli investigatori è emerso che chi era ai domiciliari organizzava festini per spacciare chiamandole «cene a base di carne o pesce» a seconda dei gusti.
Il gruppo smantellato operava soprattutto sull'asse San Salvo-Bojano con una clientela vastissima che aveva al suo interno anche tanti minorenni. I pedinamenti durati mesi hanno così permesso di ricostruire i movimenti dei principali protagonisti del 'giro'.
I due sansalvesi - di cui si conoscono le iniziali (S.F. e V.B.) - erano da tempo finiti nel mirino dei carabinieri. Il gip di Vasto aveva disposto le misure cautelari già a gennaio; gli arresti a San Salvo sono stati eseguiti già lo scorso 18 gennaio. Gli altri arrestati sono di Bojano e Campobasso.