Riceviamo e pubblichiamo una nota del Partito Democratico che invoca maggiori controlli sui commercianti abusivi a tutela degli onesti
Compilazione di moduli e modelli, cartacei ed elettronici; avere l’agibilità, l’antincendio e la destinazione d’uso per il locale; iscriversi all’INPS ed alla Camere di Commercio; timbri, protocolli e marche da bollo; pagare professionisti abilitati; e solo dopo aver investito soldi, tempo e pazienza, si potrà battere uno scontrino fiscale. È l’incompleto elenco che la procedura impone a chi decide di mettere su un’attività commerciale.
Poi cominciano i controlli dei Vigili Urbani, della Guardia di Finanza, dei Carabinieri dei NAS. Naturalmente queste sono le pene per i commercianti onesti che scelgono la legalità e non vogliono rischiare multe, sospensioni o revoca della licenza!
Poi vi sono i furbi, quelli che praticano l’abusivismo su strada, al mercato settimanale, al mare e in ogni dove. Per questi, lo Stato non c’è, nessuno vede, nessuno controlla, nessuno commina multe!
Durante l’ultima campagna elettorale per l’elezione del Sindaco e dell’Amministrazione comunale, l’Avv. Tiziana Magnacca tuonava contro l’abusivismo, per la sicurezza, per la legalità e contro le passate amministrazioni che a suo dire erano state troppo permissive, oggi non vede, non sente e non parla!
Ci meravigliamo anche del fatto le Organizzazioni di Categoria non sollevano con forza il problema dell’abusivismo commerciale a San Salvo, o forse hanno paura di possibili ritorsioni?
Il Partito Democratico, non teme di chiedere più legalità a San Salvo e maggiore tutela per le imprese commerciali che rispettano le regole. È a loro che il Partito Democratico di San Salvo vuole dar voce.
Con spirito collaborativo, invitiamo l’amministrazione comunale ad intercettare e fermare il fenomeno, vigilando con maggiore accortezza le strade, facendo una seria verifica presso il mercato settimanale ed al mare, anche in vista della prossima estate.
Solo così possiamo tutelare e difendere gli esercenti che pagano regolarmente le tasse e, non meno importante, possiamo concorrere a sanare una parte, seppur limitata, degli aspetti illegali che innescano e favoriscono la vendita di prodotti contraffatti e/o dannosi alla salute dei cittadini.