Sono trascorsi trent’anni da quando Fiorentino ha fondato la Banda Città di San Salvo.
Conobbi Fiorentino nel 1977. Originario di Castel di Ieri, vicino Sulmona, era venuto a San Salvo come tanti, per lavoro.
Lo conobbi in occasione del 1° Festivale Regionale canoro Città di San Salvo che si tenne al Cineteatro Biagino. Fiorentino, invitato a parteciparvi come strumentista, suonò il trombone. Si vedeva lontano un miglio che era bravo, un vero professionista. Ricordo che partecipai anch’io quell’anno come “ospite d’onore” a quel festival interpretando con la chitarra “Marcia alla Turca” di Mozart. Durante le prove mostrai a Fiorentino lo spartito: leggeva la musica come pochi. Restai impressionato dalla sua bravura e dalla sua competenza in materia. Mi disse che sotto le armi era stato componente della Banda dell’Esercito Italiano e che la sua passione era la banda.
San Salvo in quel periodo viveva un momento di assoluto silenzio musicale. Non vi erano scuole di musica, ma sopratutto erano pochi coloro che, da autodidatti , suonavano strumenti a fiato. La conoscenza della musica era limitata a pochi ed i ragazzi suonavano principalmente le chitarre, tutti ad orecchio.
Negli anni 30-40 vi era stato Don Peppe Cilli, padre di Don Vitale che lavorava al Comune, che era stato musicista eccelso, essendo stato componente dell’orchestra della Scala (di questo non ne ho certezzza assoluta, ma certamente da quel che ho saputo era stato un grande musicista), il quale aveva infarinato di musica i giovani dell’epoca. Erano stati suoi allievi mio zio Antonino Sparvieri, mandolinista e violinista, (mi disse una volta Balduzzi: no ho mai visto un mandolinista come tuo zio), Romeo Marzocchetti ed altri di quella generazione (indirettamente fu maestro anche di mio padre che carpiva le lezioni al fratello).
Dopo Don Peppe per un lungo periodo non vi furono più maestri di strumenti a fiato. Negli anni 70-80 vi furono Tonine Marisciale, che insegnava fisarmonica e chitarra, il maestro Pino Piccirilli, più o meno idem, e qualcun altro; la cultura bandistica continuava ad essere latitante nel nostro paese, al contrario di molti paesi limitrofi come Fresagrandinaria, Dogliola, Casalanguida.
Sollecitato dal Cav. Leone Balduzzi, che mise a disposizione degli allievi una sua casa vicino P.zza San Vitale, Fiorentino 30 anni fa diede origine ad un progetto ambizioso: creare la prima banda a San Salvo. Quanti allievi abbia avuto Fiorentino in tutti questi anni è quasi impossibile stabilirlo: centinaia e centinaia, intere generazioni di ragazzi, portati ad altissimo livello, come è avvenuto per molti di loro, confluiti in tanti nei Conservatori.
Non è stato facile per Fiorentino realizzare il suo progetto, sopratutto perchè il tempo giocava a suo vantaggio e svantaggio: gli allievi, che con il tempo imparavano, crescevano e partivano per le università o per lavoro, abbandonando di fatto la banda. Fiorentino li rimpiazzava con altri ragazzi, tirati su da zero. Forse se oggi riuscissimo a rimetterli tutti insieme, almeno per una serata, assisteremmo al concerto di una grandissima banda per numero di componenti.
E Fiorentino è stato IL MAESTRO di tutti.
E’ questo principalmente il grande merito che ha avuto Fiorentino a San Salvo: quello di essere stato “IL MAESTRO”, di aver seminato come nessun altro la musica a San Salvo, di aver insegnato a leggere e scrivere la musica a tantissimi nostri figli, in un periodo di grande sterilità musicale.
Il 27 aprile 2014, in occasione delle festività in onore di San Vitale Martire, in Piazza San Vitale verrà allestita la cassa armonica per celebrare degnamente il trentennale della nascita del “Complesso bandistico Cittàdi San salvo”. Non era in programma la cassa armonica, ma è stata fortemente voluta da un gruppo di nostri amici concittadini che rispondono al nome di Osvaldo Menna, Marco Granata e Antonino Vicoli.
Sarebbe davvero bello che la sera del 27 Aprile tutta San Salvo si riunisse in Piazza San Vitale per tributare un caloroso applauso di ringriamento a Fiorentino ed alla sua banda, oggi egregiamente diretta dalla gentile signora Roberta, figlia di Fiorentino.
Sarebbe il modo migliore per dare un riconoscimento a chi, solo per pura passione, senza alcun scopo di lucro, ha contribuito in modo inequivocabile alla tangibile crescita culturale del nostro popolo.
Io, da sansalvese, mi sento di dire una sola parola all’amico Fiorentino: GRAZIE
26 aprile 2014