Una scuola senza libri

Nuove tecnologie e dispense per sopperire alla mancanza di libri

Antonia Schiavarelli
14/10/2014
Attualità
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Ad un mese dall’inizio dell’anno scolastico, tentando di stilare un bilancio, sulle spese sostenute dalle famiglie, interpelliamo i librai della zona. Sono gli istituti superiori, l’oggetto della nostra ricerca.
La spesa media per ogni famiglia è di circa trecento euro. Il 25% delle famiglie acquista libri usati, il rimanente 75% continua ad acquistare il nuovo. I tre istituti superiori esistenti nella nostra città, fanno tuttavia rilevare dati discordanti. Se il liceo e l’istituto commerciale, hanno dati in linea, l’istituto professionale necessita di un'analisi dei dati più approfondita.

L’usato, infatti, è quasi inesistente, se non per quanto riguarda i libri del primo anno di corso, facilmente vendibili in quanto come nuovi. Le vendite del nuovo e gli acquisti dell’usato degli anni successivi, riguardano principalmente testi di alcune materie.

Abbiamo interpellato a riguardo la dirigente, Maria Luisa Di Mucci che evidenzia come l’Ipsia, vanti pochi acquisti di libri di testo, in quanto «ha una percentuale di pendolari molto alta. Oltre il 50% degli studenti, infatti, proviene dall’entroterra vastese, molti di essi dunque, probabilmente acquistano libri a Pescara, inoltre, numerose sono le famiglie che soffrono di disagi economici e familiari».

Rimarca queste affermazioni il professor Edmondo Laudazi, responsabile di plesso, affermando che «essendo l’Ipsia un istituto professionale, si punti soprattutto ad una formazione compiuta in laboratorio, grazie anche al supporto di mezzi informatici e dispense create ad hoc dagli insegnanti. Afferma, inoltre, che sono molte le famiglie che vivono disagi economici, disagi che a volte mettono a rischio la stessa iscrizione degli allievi».

La scuola dell’obbligo dal dicembre 2006, termina con il compimento del sedicesimo anno di età. Fino a questa età dovrebbe essere garantito, il diritto/dovere allo studio, ponendo in essere politiche attive per l’acquisto di libri e materiale scolastico, affinché la formazione 'dovuta', sia completa.
Attualmente, tutte le amministrazioni comunali, anche quelle dell’entroterra, mettono a disposizione delle famiglie con un determinato ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), contributi per l’acquisto di libri di testo. Vi sono numerose borse di studio, messe a disposizione da enti pubblici e privati. Tutte le librerie, inoltre, adottano un sistema dilazionato di pagamento, garantendo a tutti la possibilità di accedere all’acquisto dei testi scolastici.

Laudazi conclude affermando che sarebbe utile puntare al finanziamento di tablet a tutti gli allievi, in questo modo, il problema dei libri di testo sarebbe superato. 
Aggiungiamo noi, che l’utilizzo delle nuove tecnologie, sarà sempre più diffuso nelle scuole italiane, in ogni ordine e grado. Avremo presto una scuola senza libri, una pratica che diverrà quotidiana nel giro di pochi anni. Anni, però, che i ragazzi, non possono attendere, i libri servono adesso.

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