Vetrine, negozi e supermercati ormai da giorni sono addobbati per Halloween. Questa è una festività anglosassone che trae le sue origini da ricorrenze celtiche. Tipica della festa è la simbologia legata al mondo della morte e dell’occulto, così come l'emblema della zucca intagliata, derivato dal personaggio di Jack-o'-Lantern. Negli Stati Uniti ha assunto forme accentuatamente macabre e spesso violente.
Purtroppo tale usanza è arrivata anche da noi. I bambini vengono così 'abituati' alla mostruosità, agli spiriti malvagi, al diavolo. Gli esorcisti autorizzati dalla Chiesa affermano che questa è la festa del diavolo. Anche nella didattica scolastica è arrivato questo culto dell’occulto e ha oscurato la vera essenza di una festa italiana che risale a prima dell'unità d'Italia. Una volta si facevano lavoretti che poi si portavano ai cimiteri. Oggi invece si fanno fantasmini, streghe, castelli stregati, zucche, diavoli, e via dicendo.
Prima di questa insensata festa a San Salvo (e in Italia) il 31 ottobre era semplicemente la vigilia di tutti i Santi (1° novembre) e della commemorazione di tutti i morti (2 novembre). Halloween ha fatto passare in secondo piano tali importanti festività che rappresentavano un momento di coesione familiare e di legame con le proprie radici. La cosa grave è che questo va a scapito proprio dei bambini. Sembra quasi che i genitori vogliano nascondere loro la morte dell’essere umano.
Tanto tempo fa don Piero (fondatore della parrocchia di San Nicola ora Vescovo Marsicano) in un'omelia affermò: «non vi preoccupate di portare i bambini ai funerali. Loro non si impressionano come pensate voi. È giusto che abbiano la coscienza della morte fin da piccoli. Fate loro percepire la morte come un evento naturale». Ed è proprio così.
Purtroppo la morte esiste e nessuno ne è esente. Chi ha sperimentato la morte di una persona cara (nonostante la consapevolezza del credente della vita eterna) sa che questo evento drammatico del distacco lacera letteralmente anima, mente e cuore. In queste circostanze si cambia ottica di vita: tutto ciò che è materiale diventa relativo e ti accorgi che ogni attimo di esistenza terrena è prezioso. Paradossalmente si capisce che la vita è un dono ed è davvero bella (nonostante i problemi che non mancano mai); va vissuta tentando di dare il meglio di sè in ogni circostanza. La morte non conosce ricchezza, religione, pelle, nazionalità, professione, colore politico...
Siamo tutti uguali di fronte a essa! Prima o poi tocca a tutti. Solo Dio sa quando. Si dovrebbe pensare spesso alla morte per vivere più in armonia con il proprio prossimo.
A prescindere dal credo religioso ognuno si dovrebbe rifiutare di festeggiare una festa americana che non appartiene alla nostra cultura. Bisogna riscoprire l'identità dell'essere italiano anche in queste cose. Parlate ai vostri figli ed ai vostri alunni della morte nella maniera più serena possibile e come evento naturale e bandite dalle vostre case, scuole, negozi, supermercati... tutto ciò che simboleggia Halloween!
Globalizzazione non significa massificazione.