L'Orchestra torna a casa con un conto di 10mila euro da pagare

Antonio Cilli
01/01/2015
Attualità
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L'Orchestra Musica in Crescendo è in procinto di tornare a casa dopo un capodanno di permanenza forzata a Capracotta. Tramite dei pick-up si stanno trasferendo i ragazzi verso un punto di raccolta dal quale, in seguito, partiranno per tornare a casa. Le condizioni meteo e l'enorme quantità di neve hanno trattenuto i ragazzi e i responsabili dell'orchestra lontano dalle loro famiglie mandando all'aria il concerto sansalvese e tutti i loro piani del veglione di San Silvestro.

Questa mattina uomini e 7 mezzi della Protezione Civile Valtrigno Comandati da Saverio Di Fiore, accompagnati anche dal Sindaco Tiziana Magnacca, si sono recati alla volta di Capracotta per riportare a casa i baby musicisti. Giunti sul posto alle 14 percorrendo la val di Sangro, a breve inizieranno a far ritorno a casa. Della operazione di protezione civile sono al corrente la Prefettura e la Regione Abruzzo.

Una avventura quella della Orchestra Musica in Crescendo di cui ha parlato anche la stampa e la televisione nazionale che si conclude positivamente con il rientro ma non senza una vera e propria beffa finale.

Udite udite l'albergo decide di applicre la tariffa di 95 euro per il 31 per ogni ragazzo ospitato. A parlare è Licia Zulli che definisce «Inqualificabile la decisione dell'Hotel Capracotta di applicare la tariffa di 95 euro per il 31 per ogni ragazzo ospitato in questo giorno di permanenza forzata causa neve, in stanze da 4 e senza cambio di biancheria..nonostante i membri del direttivo abbiano proposto di mantenere invariata la tariffa a 27,50 come concordato inizialmente per i giorni di permanenza previsti, la proprietà di Molise Vacanze Spa non ha voluto sentire ragioni...l'Orchestra ha anche intrattenuto con uno 'splendido concerto' (come definito dagli stessi referenti dell'Hotel) gli ospiti dell'hotel Capracotta...».

AGGIORNAMENTO 9 GENNAIO 2015
La direzione dell'albergo, inizialmente, chiese un corrispettivo da pagare a testa superiore alla cifra pattuita (95 euro rispetto a 27,50 euro). Nei giorni successivi, però, la stessa è tornata sui propri passi capendo il momento di difficoltà vissuto dall'associazione e dando una prova di solidarietà. L'associazione ha quindi provveduto a saldare il conto per la somma prevista applicata anche ai giorni di permanenza forzata.

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