«Oriente e Occidente: un incontro è possibile»

intervista al dottore Jaber Hussein

Alice Scardapane
26/02/2015
Attualità
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L’Isis minaccia l’intero mondo occidentale con attacchi terroristici in Europa, cruenti decapitazioni condivise sulla rete e la conquista della Libia, nostra vicina di casa.
Spesso però si tende ad associare la cultura e la religione musulmana a tali atti di ferocia. Non tutti i musulmani sono terroristi né tutti cristiani sono crociati. Questi presupposti erronei non fanno altro che aumentare la distanza fra due civiltà sorelle nate nella stessa culla, quella del Mediterraneo.
L’integrazione fra Oriente e Occidente è possibile e ce lo dimostra il dottore sansalvese Jaber Hussein.

INTERVISTA

Quali sono le tue origini e cosa ti ha spinto a vivere in Italia?
Le mie origini sono palestinesi, i miei genitori sono di Ain Karem, dove è nato San Giovanni Battista, a cinque chilometri da Gerusalemme. Purtroppo nel 1948 violente bande israeliane hanno costretto molti palestinesi ad abbandonare le proprie case, fra loro anche i miei genitori.
Ain Karem era un paese pacifico composto in maggioranza da musulmani, 25% cristiani e pochi ebrei. Si conviveva tranquillamente e le differenze religiose e culturali erano rispettate da tutti. Dopo il secondo conflitto mondiale agli ebrei è stato dato il tacito consenso di occupare parte della Palestina. Dalla formazione dello stato di Israele che sono iniziate le guerre di religione. Ogni battaglia combattuta in nome di un Dio decreta la fine della civiltà.
I miei genitori fuggirono in Giordania e io sono nato nel 1952 in un campo profughi ad Amman dove ho frequentato le scuole istituite dall’ONU. Ho deciso di frequentare l’università in Italia per raggiungere alcuni amici e ho studiato medicina inizialmente a Perugia, presso l’università per stranieri e poi a Roma. Dopo aver conseguito la laurea ho collaborato con la Mezza Luna Rossa palestinese in un campo profughi in Siria nel reparto di pediatria, dove mi ha raggiunto mia moglie Anna, conosciuta a Pescara alcuni anni prima.
Nel 1984 siamo tornati in Italia, a San Salvo, paese favoloso a cui devo tanto. Qui ho avuto la fortuna di curare diverse generazioni di sansalvesi a cui sono molto grato.

Quali sono i principi della religione e della cultura islamica?
L’Islam ha sei pilastri: 1° Esiste un unico Dio e Maometto è il profeta.  2° Bisogna pregare cinque volte al giorno. 4° Si deve fare il pellegrinaggio alla Mecca almeno una volta nella vita. 5° Rispettare il Ramadan. 6° Autotassarsi del 2% del reddito da donare ai poveri.
In realtà le tre religioni monoteiste sono molto simili: predicano l’esistenza di un unico Dio e dei profeti e incitano a comportarsi rettamente, verso il bene del prossimo e per la pace, al fine di meritarsi il Paradiso dopo la morte.
La guerra è lontanissima dalla cultura islamica: quando ci si saluta non si dice Ciao ma Assalamu Alaikum che significa La pace sia con te. Questo saluto lo si fa anche a chi non è musulmano, a prescindere dalle etichettature sociali, politiche e religiose.

Cos’è l’Isis?
l’Isis è un gruppo terrorista islamista formato da gente frustrata che si è ribellata contro chi l’ha addestrata e armata. Mascherano con la bandiera della religione i loro veri scopi che sono economici. Infatti hanno ucciso anche il pilota giordano che era musulmano. L’Isis controlla il petrolio e lo vende agli occidentali. Il casus belli non è l’Islam ma è l’economia, madre di tutte le guerre. Molti affiliati di questi terroristi sono occidentali emarginati dalla loro società e arruolandosi tentano il riscatto dalle loro frustrazioni. Il 99% dei musulmani però non si riconosce in questi gruppi terroristici.
Il problema è alle radici: il Medio Oriente è la patria dell’oro nero, al cui controllo ambiscono tutti e per di più è il crocevia fra le Potenze che controllano il Mondo: l’America, la Russia e la Cina.
Sono stati gli americani ad armare e addestrare i vari Saddam Hussein per ottenere il controllo di zone strategiche, hanno distrutto interi Paesi come l’Iraq e la Siria in nome della Democrazia smantellando il loro esercito, le loro istituzioni, le loro infrastrutture, lasciando la popolazione nel pieno degrado e soprattutto senza scuole, senza forze dell’ordine, senza ospedali e tribunali, senza le istituzioni fondamentali che sono il garante della Democrazia.
Se l’Occidente vuole trovare una soluzione al problema mediorientale, deve agire in nome della pace, senza interessi economici o politici.
Io condanno ogni tipo di violenza, tutti gli estremismi portano alla guerra.

Ritieni che a San Salvo è avvenuta l’integrazione fra Oriente e Occidente?
A San Salvo devo tanto, l’intera città mi ha accolto a braccia aperte. Ci sono molti musulmani di origine marocchina, senegalese, albanese che si radunano a pregare nella Moschea della città e sono ben integrati nel tessuto sociale sansalvese.

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