Anna discriminata per malattia

Vorrebbe partecipare al bando per la polizia locale, ma non può in quanto rientra tra le categorie protette

Antonia Schiavarelli
27/02/2015
Attualità
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Ho pubblicato qualche giorno fa un articolo in cui rendevamo noto un avviso del comune di San Salvo, per la formazione di una graduatoria da cui attingere nuovi agenti della polizia locale (leggi).

Ieri ho rievuto una telefonata. Era Anna Sciarretta una donna di 37 anni, una giovane donna, madre di due splendide bambine, che nel 2007 scopre di essere malata di sclerosi multipla. Anna è una di quelle persone che è iscritta alle categorie protette della legge n.68 del 1999, che stabilisce all’art. 1: «La presente legge ha come finalità la promozione dell'inserimento e dell’integrazione lavorativa delle persone disabili nel mondo del lavoro attraverso servizi di sostegno e di collocamento mirato», Anna però ad oggi, secondo il bando è esclusa proprio perché rientrante in queste categorie.

Anna è una donna in buona salute, ha tutti i requisiti richiesti dal bando, possiede una patente, ha l’idoneità fisica alle mansioni da svolgere, non ha alcun problema ostativo, eccetto l’essere inserita tra coloro che possono usufruire della legge 68/99, infatti il bando recita che «data la particolare natura dei compiti, che la posizione di lavoro in oggetto implica, sono esclusi coloro che si trovano  nella condizione di disabile di cui all’art. 1 della legge 68/99».

Lo stesso bando alla voce PREFERENZE, procede ad una lista di categorie che sarebbero preferite a parità di merito e di titoli, vi troviamo dunque i mutilati e gli invalidi di guerra, i mutilati per servizio nel settore pubblico o privato, gli invalidi e i mutilati civili.
Credo sia del tutto evidente la contraddizione espressa nel bando, Anna è un’invalida civile.

Anna ha lavorato per circa 10 anni per la stessa azienda, assentandosi da lavoro per malattia, solo nel periodo in cui gli fu diagnosticata la sclerosi multipla, ha lavorato come parcheggiatrice per due anni consecutivi, presso la cooperativa Arcotur, da giugno ad agosto, senza prendere alcun permesso o giorno di malattia, ha svolto una borsa lavoro per il comune di San Salvo per due mesi come addetta al giardinaggio, senza richiedere alcun giorno di permesso o malattia.

Ora per quale motivo, una cittadina che possiede tutti i requisiti necessari per partecipare al bando per entrare nella polizia locale, avendo tutti i requisiti richiesti, non possa parteciparvi in quanto rientrante in una categoria protetta, non risulta comprensibile.

Anna è allo stremo. Anna è un’invalida civile, ma la sua percentuale di invalidità non è tale da darle una pensione, in quanto atta al lavoro. Sono troppi oramai i colloqui ai quali partecipa senza ricevere risposta alcuna.
«Essere inserita tra le categorie protette, per me non è un vantaggio, ma un danno. Non posso mentire, tralasciando di far parte di questa categoria, in quanto sarei perseguibile per legge, ma al contempo, ho bisogno di lavorare!».
Saremo lieti di dare spazio a chi vorrà darle una risposta.

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