I ragazzi della parrocchia di San Giuseppe hanno vissuto un momento del giovedi santo tutto per loro.
Subito dopo le ceneri, le catechiste avevano consegnato loro un seme con l’incarico di piantarlo e di prendersi cura della stessa. Oggi hanno riportato questa pianta.
Don Raimondo li ha invitati a riflettere sull’importanza della perseveranza nell’ occuparsi della pianta e di come queste fossero una diversa dall’altra. E così anche ognuno di loro è diverso dall’altro e unico.
Dopo questa breve ma incisiva riflessione di don Raimondo, questi ragazzi sono stati catapultati con una modalità e un linguaggio adatto a loro, nel mistero del giovedi santo ossia degli ultimi momenti della Vita di Gesù prima del suo arresto: la preparazione della sala per l’ultima cena, l’istituzione della eucarestia, la lavanda dei piedi come invito al servizio del proprio prossimo, l’insegnamento più grande e che racchiude tutti gli altri ossia quello dell’amore vicendevole come quello di Gesù e infine l’annuncio del tradimento di Giuda.
Lo schema di questi racconti era questo: lettura del vangelo, un commento letto dai bambini di come questi potevano vivere quei momenti e la lettura di un proposito letto da un adulto.