Intervista a Colangelo ( Uilm ) sulla delicata situazione Denso

Bottone
10/01/2007
Attualità
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SAN SALVO - A commento della sempre più delicata situazione che si registra nel polo industriale della Denso a San Salvo, abbiamo sentito Fabio Colangelo, sindacalista della UILM. ''Come è noto, nei giorni scorsi l'azienda nipponica ha confermato un esubero di cinquecento unità sul personale impiegato nello stabilimento di San Salvo. Per 250 unità si tratta di un esubero indiretto, ovvero impiegati e dipendenti che non lavorano direttamente alla produzione, un vero esubero strutturale, mentre i restanti 250 posti a rischio sono più strettamente legati alle condizione della produzione e dunque del mercato. Per il momento l'azienda ha fatto ricorso alla cassa integrazione, che è uno strumento transitorio, ma resta il fatto che l'esubero strutturale è purtroppo una realtà''. Con la scelta della cassa integrazione la situazione pare sia stata arginata, almeno in questa prima fase, ed è per questo che le sigle sindacali hanno momentaneamente accettato questa formula tampone, ma il sindacalista Colangelo non nasconde tutta la sua preoccupazione per l'immediato futuro. ''La situazione resta molto grave, perché stiamo parlando di circa un terzo della forza lavoro complessiva impiegata nello stabilimento di San Salvo. - dichiara infatti Fabio Colangelo - Non c'è, almeno per il momento, un piano industriale vero e proprio che possa far pensare ad un rilancio dello stabilimento di San Salvo, e credo che la sussistenza stessa del sito sia messa pesantemente in discussione''. ''Nel corso dell'incontro avuto al Ministero nelle scorse settimane, il nuovo manager Manfredo Nicolella ha annunciato una modifica del piano strutturale dell'azienda, e questo potrebbe essere un segnale positivo''. ''Il prossimo 19 gennaio ci sarà un nuovo incontro con i vertici aziendali - annuncia il sindacalista - e noi avanzeremo le nostre proposte: innanzitutto ridurre il numero degli esuberi dai cinquecento annunciati, e soprattutto applicare una rotazione nell'utilizzo della cassa integrazione, in modo da ridurre al minimo i disagi per i lavoratori''. ''Per il momento abbiamo raccolto il sostegno delle istituzioni a vari livelli, locali, provinciali e regionali, tutte preoccupate per il futuro dell'importante polo industriale di San Salvo, ma occorre coinvolgere, a mio avviso, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, perché si ha a che fare con un'industria estera, e nemmeno europea, ma nipponica. Solo coinvolgendo tutte le istituzioni, ad alto livello, sarà possibile scongiurare decisioni drastiche e drammatiche, e impedire che lo stabilimento di San Salvo, da produttivo, sia ridimensionato e ridotto magari a mero magazzino di smistamento''. Francesco Bottone

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