Senza la copertura finanziaria in Abruzzo sono a rischio il welfare e la salvaguardia dei diritti dei più deboli.
È il grido di allarme lanciato dai sindaci e dai presidenti degli Ambiti territoriali sociali della provincia di Chieti che si sono riuniti ieri a San Salvo per evidenziare i limiti della nuova programmazione del Piano sociale regionale 2016-2018 e il mancato pagamento ai Comuni delle prestazioni per i servizi sociali effettuati negli anni precedenti.
Si rischia così il dissesto dei comuni, che sono già in difficoltà per i tagli dello Stato, e la chiusura di servizi per le fasce più deboli della società.
Gli amministratori e i tecnici presenti – ospitati nell’aula consiliare dal sindaco Tiziana Magnacca – hanno ribadito che la riunione non aveva alcuna connotazione politica nella consapevolezza che così non si può andare avanti: c’è il pericolo che non si possano più garantire servizi ai cittadini, in particolare quando la domanda sociale è in continuo aumento.
L’iniziativa arriva dopo l’incontro in Regione dello scorso 19 maggio con la dirigente regionale, la quale ha evidenziato la mancata copertura per le annuali precedenti, l’incertezza dei fondi per l’annualità corrente e per il nuovo Piano sociale regionale.
La comunicazione ha allarmato i comuni che hanno già erogato i servizi ai cittadini e i relativi costi sono stati sostenuti e inseriti nei rispettivi bilanci comunali e che ora sarebbero senza copertura finanziaria.
Con i tagli subiti le amministrazioni comunali si vedranno costrette dal prossimo 1° luglio a ridurre e in taluni casi annullare i servizi sinora garantiti, se non ci dovesse essere nessun atto concreto dalla Regione Abruzzo con relativa deliberazione e copertura finanziaria.
I convenuti hanno stilato un documento con il quale ribadiscono la gravità della situazione, ma non chiudono la porta al dialogo con la Regione, ribadendo la stanchezza dei sindaci che ogni giorno sono chiamati a dare risposte vere e non vane alle aspettative della comunità.
Basta con le incertezze e con i balletti delle cifre. Diversamente gli enti locali dovranno rivedere e riparametrare le prestazioni nel sociale, settore vero punto di forza e di prossimità verso i cittadini.
È evidente che oltre alla perdita di servizi sociali sono a rischio centinaia di posti di lavoro.