Il 'dopo manifestazione', Nuovo Senso Civico: «Se non si ferma Ombrina, D'Alfonso si dimetta»

«Dal presidente un gesto estremo di protesta verso le imposizioni centrali»

redazione
25/05/2015
Attualità
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Dopo la grande e pacifica manifestazione di sabato scorso (leggi), è tempo di pensare a come proseguire la battaglia contro i progetti petroliferi che riguardano l'Abruzzo. A prendere la parola è l'associazione-simbolo Nuovo Senso Civico, guidata da Alessandro Lanci.

«Abbiamo scritto tutti insieme una pagina storica non solo per Lanciano - scrive sul sito ufficiale - non solo per l'Abruzzo, ma probabilmente per l'intera Italia perchè non si era mai vista fino ad oggi sul tema del contrasto alla petrolizzazione e alle trivellazioni una mobilitazione di questa quantità ma soprattutto di tale qualità. Hanno sfilato insieme, fianco a fianco persone dalle più differenti storie personali, chi ha sempre partecipato e chi per la prima volta, chi è sempre pronto alla mobilitazione e chi non avrebbe mai pensato di poterlo fare. Bambini, giovani e anziani, istituzioni e centri sociali, associazioni e gente comune, boy scout e anticapitalisti, sacerdoti e non credenti, cantine e astemi... Insomma mille colori di un arcobaleno spuntato dalla pioggia che ha disegnato e illuminato un percorso. Noi la nostra parte l'abbiamo fatta e la faremo sempre, ma adesso è il momento della politica che si deve attivare subito».

L'invito rivolto al presidente della Regione Luciano D'Alfonso è a compiere un gesto eclatante per scongiurare la deriva petrolifera: «Già dal palco a fine corteo abbiamo lanciato un pressante invito a Luciano D'Alfonso che adesso ribadiamo con ancora maggior vigore: aveva garantito che gli UFO (leggi piattaforme petrolifere) non sarebbero mai sbarcati in Abruzzo e invece adesso sono all'orizzonte. Chiediamo a D'Alfonso che, se non riesce a ottenere la cancellazione di Ombrina e di tutti gli altri devastanti progetti petroliferi presenti, le sue dimissioni come gesto estremo di protesta di un intero popolo verso le imposizioni centrali».

«Sarebbe un gesto dirompente e clamoroso - continua Nuovo Senso Civico - che metterebbe in seria difficoltà Renzi e il suo governo e lo costringerebbe a rivedere le sue posizioni. D'alfonso non si deve preoccupare: se lo facesse l'intera comunità abruzzese lo apprezzerebbe e molto probabilmente ad una nuova consultazione elettorale otterrebbe ancora più consensi di prima perché avrebbe dimostrato concretamente quanto tiene a questa causa. Dopo il 23 maggio non si può più far finta di nulla o mettere su giochetti, rimpalli di responsabilità o tattiche dilatorie: l'intero Abruzzo è stanco di aspettare e vuole risposte risolutive subito!».

Poi la chiusura con il ricordo delle battaglie vinte in passato: «Gli ricordiamo solo una cosa: gli abruzzesi sono gente cocciuta e che non demorde. I movimenti di protesta degli anni '70 hanno bloccato la raffineria della Sangro Chimica, quelli del nuovo millennio hanno fermato la raffineria (Centro oli) ENI di Ortona e cancellato la raffineria Forest sul Lago di Bomba. Faremo la stessa cosa con la nave-raffineria di Ombrina. In abruzzo le raffinerie non si fanno, né in terra né in mare e soprattutto, come ha dimostrato la lezione di civiltà e democrazia del 23 maggio a Lanciano, impediremo con tutte le forze che la straripante volontà popolare venga schiacciata dall'arroganza indifferente del potere centrale».

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