Si conclude con una commedia musicale il progetto “Educare per crescere nella legalità” promosso dal Comune di San Salvo e finanziato dalla Regione Abruzzo. Sabato 30 maggio alle ore 21 in Piazza San Vitale a San Salvo debutto per lo spettacolo “Il canto degli Scugnizzi”.
«E’ un ulteriore momento di riflessione sul tema della legalità – ha commentato il sindaco Tiziana Magnacca – questa volta attraverso un linguaggio artistico che unisce le diverse abilità della musica, del canto, del ballo, della recitazione, risultato dell’impegno di mesi di preparazione».
Da sempre l’attività teatrale è una eccellente forma di coinvolgimento ed aggregazione. In questo caso il musical è riuscito a unire diverse anime della città coinvolgendo l’Associazione musicale “Il Pentagramma” con il maestro Michelangelo Mucilli, che ha curato le basi musicali e gli arrangiamenti, la scuola di ballo Trendy Dance e la maestra Lucia Rossi che ha curato la parte coreografica, le tre parrocchie di San Salvo, alcuni studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore “R. Mattioli” e della suola secondaria di primo grado “Salvo D’Acquisto”, uniti a cantanti e attori professionisti e “prestati”, con un’età compresa dai 5 ai 60 anni e più.
«Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione del musical - dice l’assessore alle Politiche Sociali, Maria Travaglini – perché dietro a un evento di questo genere ci sono mesi e mesi di lavoro, ore rubate alle famiglie, ai figli, ai fidanzati e alle fidanzate e il tutto fatto in maniera assolutamente gratuita, perché i nostri attori avranno come unica gratificazione gli applausi del pubblico che, spero, sia numeroso e caloroso» .
“Il canto degli Scugnizzi” si apre con un flashback (primi anni ’80) nel carcere minorile di Nisida, dove alcuni ragazzi stanno provando il finale di uno spettacolo intitolato “Scugnizzi”. In quel gruppetto ci sono, allora diciassettenni, due protagonisti che ritroveremo nel prosieguo della narrazione, Saverio De Lucia e Raffaele Capasso, detto ‘O Russo. Il primo, appassionato di musica, più sensibile, e l’altro più cinico. I due stanno per uscire e, una volta fuori dal carcere, si divideranno per prendere strade diverse. Si ritroveranno dopo vent’anni. Saverio nel frattempo diventa sacerdote e si dedica al volontariato e all’insegnamento della musica ai ragazzi del quartiere, mentre Raffaele è diventato un malavitoso e non vuole perdere il controllo proprio su quei ragazzi per servirsene come piccola manovalanza. I due saranno nemici fino alla fine. In mezzo a loro, i ragazzi, la musica e i sentimenti.