Racconto della 'Giornata del rifugiato'

Emanuele Di Nardo
25/06/2015
Varie
Condividi su:

Lunedì 22 giugno, in piazza San Nicola, nella città di San Salvo, in occasione della Giornata Mondiale per i Rifugiati, si è celebrata una manifestazione all’insegna dell’incontro, della preghiera e della riflessione. L’associazione di volontariato Gerico, l’Azione Cattolica parrocchiale, la cooperativa Matrix e i centri d’accoglienza di San Salvo e Lentella si sono uniti per organizzare questo incontro denso di significati. Tra le tante persone accorse all’evento erano presenti i ragazzi che sono ospitati a San Salvo e in alcuni comuni limitrofi. La serata è iniziata con la preghiera ecumenica da parte dei giovani e degli educatori di Azione Cattolica, di Don Michele Carlucci, parroco della Chiesa di San Nicola a San Salvo, di Don Simone Calabria, Parroco di Lentella e Fresagrandinaria, di Fabrizio Ciurlia, Presidente dell’Azione Cattolica parrocchiale. La preghiera “Morire di speranza”è stata fatta in memoria di quanti perdono la vita nei viaggi verso l’Europa. E’ emerso un dato emblematico e sconvolgente, dal 1988 circa 22.000 persone, poco più della popolazione di una città come San Salvo, hanno perso la vita in mare, lungo i viaggi della speranza. In seguito vi è stata la proiezione del film “Terraferma” di Emanuele Crialese. Il film è stato presentato in concorso alla sessantottesima mostra internazionale d’arte cinematografica a Venezia, dove ha ricevuto il Premio speciale della giuria ed ha avuto tre candidature al David di Donatello 2012. Il film racconta la realtà di tante donne, uomini e bambini che provengono da paesi dove prevalgono povertà, sofferenza e tirannia e perdono la vita nel viaggio di speranza verso l’Europa. La pellicola propone al suo interno un realismo crudo, vero e attuale in un Paese come l’Italia dove accanto a fenomeni di razzismo, cinismo e xenofobia, vi sono fortunatamente fenomeni di accoglienza, sensibilità ed umanità. In seguito alla proiezione del film il presidente di Azione Cattolica Fabrizio Ciurlia ha lanciato uno straordinario messaggio di speranza. Al termine delle sue parole, nella sala parrocchiale, vi è stato un momento conviviale dove sono emersi l’incontro, la fraternità e l’accoglienza. Aldilà di quali siano le idee personali di ognuno in merito a questa tematica dati oggettivi testimoniano che nel 2014 2 persone al secondo hanno dovuto lasciare la propria casa a causa di una guerra. Abdu, un bambino siriano di 6 anni, ha dichiarato, che “Non esiste al mondo un posto più belle della propria casa. La casa è come un piccolo paradiso personale.” Papa Francesco invece ha affermato che bisogna passare da “una cultura dello scarto ad una cultura dell’incontro e dell’accoglienza”. Un plauso va agli organizzatori di questo evento e ai ragazzi che hanno partecipato all’incontro perchè le loro presenze e le loro emozioni hanno parlato direttamente ai cuori dei presenti. Emanuele Di Nardo

Leggi altre notizie su SanSalvo.net
Condividi su: