Sulle dimissioni di Cicchillitti

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06/02/2007
Territorio
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CASTELGUIDONE - Le dimissioni del sindaco Mario Cicchillitti (Margherita), ufficializzate con lettera ai consiglieri comunali nella giornata di venerdì, sono giunte come il classico fulmine a ciel sereno, inaspettate dai commentatori politici locali e dai cittadini, nonostante la pesante crisi politica in cui si trovava invischiata la maggioranza. Cerchiamo di ricostruire le varie fasi della vicenda amministrativa che hanno condotto alla clamorosa decisione del sindaco di rassegnare le dimissioni e rimettere il mandato nelle mani degli elettori. Nel giugno del 2004 Mario Cicchillitti viene eletto, vincendo per una manciata di voti rispetto allo sfidante Elvio Di Paolo di Alternativa la Ginestra, a capo di una lista che si colloca nel solco della continuità rispetto alle precedenti giunte rette dal sindaco Roberto Di Stefano (DS). Quest'ultimo, amministratore di lungo corso, non aveva potuto avanzare la proprio candidatura per via della legge sul terzo mandato. La scelta per il candidato sindaco cade sul suo più stretto collaboratore di allora, più volte assessore nelle giunte Di Stefano e rappresentate di Castelguidone in seno alla comunità montana Alto Vastese, Mario Cicchillitti. Una decisione quasi ovvia, ma sin dai primi mesi dopo l'elezione, i rapporti tra i due esponenti politici entrano in crisi, probabilmente per una nuova linea di indirizzo attuata dal neo-sindaco. I dissapori e i contrasti interni alla maggioranza si acuiscono a tal punto che il sindaco Cicchillitti giunge alla decisione drastica di sollevare dalla carica di assessore proprio Roberto Di Stefano, seguita a breve dalla rimozione del vicesindaco Donato Sabatino. I due esponenti politici estromessi dalla giunta si organizzano in un gruppo consiliare a parte, insieme al consigliere Antonio Lucente, uscendo formalmente dalla maggioranza. Mentre la maggioranza si frantuma per beghe intestine, l'opposizione resta a guardare, coerente con il proprio ruolo. Le indiscrezioni parlano però di inciuci, di contatti tra i due gruppi di opposizione, tesi a far cadere l'amministrazione, quel che resta della maggioranza vicina a Cicchillitti. La maggioranza, quel che ne resta, è però compatta, e incurante si mostra decisa ad andare avanti finché permangono le condizioni per farlo. All'improvviso, prima che le presunte voci di contatti tra i due schieramenti potessero tradursi in un'azione congiunta contro la giunta, una mozione di sfiducia o un voto contrario sul bilancio, il sindaco Mario Cicchillitti, spiazzando tutti, rimette il mandato nelle mani degli elettori. ''La scelta di dimettermi è stata tanto dolosa quanto necessaria ed obbligata. - ha commentato con amarezza l'ex primo cittadino - La situazione politica creatasi in seguito alla formazione di un nuovo gruppo consiliare all'interno della maggioranza, gruppo nato con l'intento di ostacolare l'attività amministrativa del Sindaco e della Giunta, non mi consente più di perseguire con serenità tutti gli obiettivi che mi sono prefisso all'inizio del mio mandato e che sono stabiliti nel programma della lista che capeggiavo''. La sua breve esperienza politica da sindaco di Castelguidone dunque termina dopo circa due anni e mezzo, poco più di metà mandato, ed ora già si pensa alle nuove elezioni in primavera. Francesco Bottone

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