Gaetano Masciale "Marisciall" la musica, la fotografia, la televisione

Una vita intensa passata dietro un obiettivo a documentare la nostra storia

Antonia Schiavarelli
01/09/2015
Attualità
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Incontro Tonino Masciale per tutti i sansalvesi “Marisciall”, dal nome dell’amplificatore Marshall della sua inseparabile chitarra.

Classe ’46, Tonino Masciale inizia presto a suonare, comincia con la fisarmonica, poi la chitarra e la pianola elettrica. Le sue dita sono lunghe e sottili, adatte ai tasti, scivolano leggere sulla tastiera dei suoi strumenti. Suonò in diversi complessi che nascevano in quegli anni, i Vox Vox, i Facili…

Tonino è uno di quegli uomini che grazie alla sua attività di fotografo, hanno documentato la storia della nostra città, attraverso la vita delle sue genti: i matrimoni, le feste patronali, le gite fuori porta.

Comincia come geometra, storica la sua foto mentre fa i rilievi della Trignina, sotto Dogliola, ne parla con orgoglio di quei 20 chilometri segnati palmo a palmo. Poi l’incontro con la fotografia.

Apre uno studio fotografico nella metà degli anni ’60, nel ’70 l’idea della prima televisione locale, Tele Masciale Gaetano (TMG). Il salotto di casa divenne lo studio televisivo principale. Cominciò con l’esecuzione di brani musicali a richiesta, (prima televisione interattiva!), poi l’incontro con Fred Borzacchini, cantante e uomo di spettacolo. I telegiornali locali, le fiabe lette ai bambini presenti in studio. Era il tempo delle frequenze libere, sia radio che video e Tonino Masciale seppe cogliere al volo questa possibilità.

Tutto finì dopo circa un decennio, con l’apertura di un’altra emittente televisiva locale “Tele Gong”.

Tonino Masciale, ha ripreso e fotografato anni importanti della nostra città, quelli del boom economico, quando in centro c’era ancora l’asfalto e gli uomini la domenica uscivano in giacca e cravatta. Riprese le sfilate dei carri, il fuoco di San Tommaso, quando venne Berlinguer, alcuni di quei video ci sono ancora, altri sono andati persi. Ma tutto rimane nelle sue parole che descrivono ricordi  ed impressioni, di un tempo oramai passato.

Basta fermarsi sulla soglia della sua casa in via della Mirandola, lui è lì in cerca di un confronto dialettico convinto com’è che la discussione arricchisca chi parla e chi ascolta.

Vi parlerà di musica, di strade mal asfaltate, di quando vennero Natta e Berlinguer, di quando assistette alla vestizione del giovane parroco don Raimondo e a quella di un vescovo don Piero Santoro. Vi parlerà delle sue chitarre e dell’importanza della melodia.

Sarà bello ascoltarlo e vedere il suo sorriso e i suoi occhi brillare, non avrete voglia di fermarlo.

Di seguito il suo racconto alle nostre telecamere. Grazie ancora “Mariscialle”!

 

Video e servizio di Antonia Schiavarelli

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