La nuova tassa sul macinato

Bottone
21/02/2007
Attualità
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CASTELGUIDONE - ''E' un fatto che sulle nostre strade si violano i limiti di velocità. La patente a punti, pare, abbia indotto gli automobilisti ad avere comportamenti di guida improntati a maggior rispetto del codice e, soprattutto, dei limiti di velocità che, però, a volte sono fin troppo severi, fino a configurarsi come ostacolo al fluire della stessa circolazione stradale''. Sono le parole di un insegnante di Castelguidone, Roberto Di Stefano, già sindaco del comune montano negli scorsi anni, che richiamano l'attenzione su quella che in pratica è diventata una strada a pedaggio, per via delle contravvenzioni elevate in numero eccessivo, la SS 650 Trignina. ''E' propagandistico e demagogico che, di fronte ai casi di giovani che perdono la vita sulle nostre strade, a volte anche per comportamenti deprecabili, si continui ad insistere sull'ulteriore abbassamento dei limiti di velocità. - denuncia l'uomo politico di Castelguidone - Basta far rispettare quelli che ci sono, con una vigilanza intelligente, in modo da non danneggiare coloro che viaggiano con prudenza e che, magari, si ritrovano multati per aver superato di pochissimi chilometri limiti quasi assurdi, su strade anche sicure e con una guida responsabile e accorta. Ben vengano i controlli di Polizia e Carabinieri, non si può non considerare, però, che molti Comuni, per sopperire alle diminuzioni dei trasferimenti statali, cercano di arrotondare le proprie entrate confezionando e sfruttando assurde trappole per gli automobilisti, anche per quelli più disciplinati, non aggiungendo nulla alla sicurezza stradale che tutti auspichiamo''. Mette così il dito nella piaga Roberto Di Stefano, in quella che è una vera e propria denuncia pubblica contro un metodo furbesco di estorcere denaro agli automobilisti. ''Nel tratto della Fondovalle che dal comune di Trivento arriva a San Salvo, si possono contare una serie di vere e proprie trappole, poste in essere appunto dai Comuni, - continua Di Stefano - ben mimetizzate tra le cannucce e le erbacce, posizionate sugli svincoli di accesso e di uscita, a volte senza neanche la presenza dei Vigili o con Vigili noleggiati a bella posta, o addirittura nascosti nella macchia, per sfilare dalle tasche degli utenti preziosi euro in un momento di congiuntura economica''. E chiude, l'esponente politico di Castelguidone, facendo i nomi dei responsabili di questa situazione al limite della sopportazione. ''Trivento, San Giovanni Lipioni, Celenza sul Trigno, Tufillo, Fresagrandinaria, Lentella, Cupello, non manca quasi nessuno, hanno scoperto un nuovo eldorado. Ma non sono moderne gabelle di stampo medioevale? Non è una nuova tassa per piccoli imprenditori, operai, addetti ai servizi che quotidianamente, dopo aver fatto le scelta di restare nelle zone interne, sono costretti per motivi di lavoro a percorrere il tratto giornalmente, andata e ritorno? E' una nuova tassa sul macinato in un tempo in cui non si macina più grano, ma si macinano chilometri, sempre, però, per sopravvivere''. Francesco Bottone

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