Storie di donne: Andreina Di Vito tra stoffe e aghi, il mestiere diventa arte

Antonia Schiavarelli
11/10/2015
Attualità
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Andreina Di Vito, sarta da 40 anni.

La incontro nel suo laboratorio, metro al collo, un abito da mettere in prova sulle gambe.

Andreina inizia ad andare dalla “mastra”, all’età di 12 anni, subito dopo le scuole medie. Arriva dal paese, Mafalda allora come oggi contava poche centinaia di abitanti.

A San Salvo c’erano le sue sorelle già maritate. Andreina voleva realizzare una passione, nata con la Singer della mamma, con cui cuciva sulle cartoline, per vedere sui loro buchi, se la mano andava dritta e ferma.

La “mastra” Elisa Travaglini, le fece conoscere tutti i passaggi dell’arte del cucito, per anni lavora con lei, da cui apprende non solo il cucire, ma anche la sua capacità innata di “saper fare” con le clienti, entrare in contatto con esse, capire ciò che loro consideravano un difetto, e coprirlo con mano esperta.

Nel pomeriggio, finito di cucire da donna Elisa, Andreina continuava a farlo a casa, cucendo per le sorelle, la mamma, “avevo fretta di imparare”.

A 17 anni torna al paese, ma vi resta per poco. A San Salvo ha incontrato in quegli anni Giuseppe, di cui si innamora e sposa a soli 18 anni.

Tra spolette, forbici e macchine da cucire Andreina diventa mamma di tre figli, senza mai lasciare il suo mestiere. Sono anni di lavoro intenso, negli anni ’80, andare dalla sarta era d’uso comune, le stoffe più belle al mercato del giovedì mattina da Jeunesse, Amalia per i cotoni e gli sbiechi, per avere il vestito fatto su misura da mostrare il giorno della festa.

Ma a 35 anni è costretta a lasciare il suo lavoro, la famiglia richiede attenzioni, che il suo mestiere non gli consente di dare.

Tre anni fa decide di tornare a fare ciò che le consentiva di esprimersi, d’essere pienamente se stessa.

Apre così, una scuola di taglio, cucito e modellismo, la Scuola Moda Glamour, al suo fianco sua figlia Anna, che oramai adulta, decide di seguire sua madre in questo sogno. Il cucito richiede pazienza, è un’arte, un mestiere, che vedi crescere tra le mani, ci vuole maestria nelle dita e gusto nelle scelte, ma soprattutto empatia, la capacità di entrare in sintonia con la tua cliente, per far sì che ciò che per ore hai tenuto tra le mani sia non solo un pezzo di stoffa che copre un corpo, ma un abito che rende la tua cliente unica e il suo abito perfetto in ogni sua piega, in ogni sua cucitura. 

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