Storie di donne: Katia attraverso l'amicizia il percorso di un successo

Antonia Schiavarelli
15/10/2015
Attualità
Condividi su:

Lei è Katia Villamagna, ha 38 anni.

Katia si sposa giovanissima, a soli 20 anni con Marco. Partono subito per Piacenza dove Marco trova lavoro. Vive per sei anni nella provincia piacentina, è lì che diventa mamma di Kevin.

Casa è troppo lontana, la famiglia manca, decidono così di rimettersi in gioco e tornare. Katia fa la mamma a tempo pieno. Costretta a crescere con la nonna materna, i suoi genitori emigranti in Germania, non potevano tenerla con sé, decise una volta diventata madre a sua volta di crescere suo figlio senza deleghe.

Quando Kevin cresce, Katia comincia qualche lavoro saltuario, ma nulla che le desse reali soddisfazioni. Nel 2009 nasce Jordan, ed anche a lui dedica tutte le attenzioni che solo una madre sa dare.

Poi nel 2011, un’amica un po’ per scherzo, un po’ per gioco, la costringe a tenere una riunione della Tupperware, è quel giorno che Katia timida ed introversa, da sempre solo madre, conosce un altro lato di sé.

Le riunioni vanno bene, ha un modo diretto e sincero di parlare con le persone che incontra sul suo cammino, che premiano questa genuinità con l’acquisto dei suoi prodotti.

Dopo pochi mesi crea un suo gruppo, tre dimostratrici, che nel 2012 diventano venti. Scopre di essere brava, non solo una buona dimostratrice, ma anche un’ottima organizzatrice. Arrivano i riconoscimenti, premi e gratificazioni, che la lasciano quasi interdetta. L’auto aziendale, i viaggi premio.

La ragazzina, pantofole e tuta, a poco più di trent’anni si è trasformata in una venditrice dai grandi numeri.

Diventa capogruppo senior, gestisce nel 2014 oltre 27 persone, nel 2015 nuove gratificazioni, con la gestione di ulteriori gruppi di lavoro.

Katia in pochi anni raggiunge traguardi importanti del percorso che ha deciso di intraprendere. La donna timida ed introversa che era, aveva bisogno di trovare una strada da percorrere.

Ha creato non solo un gruppo di lavoro, ma come lei afferma “una seconda famiglia”, che gli consente di continuare a seguire i suoi ragazzi, ma al contempo di soddisfare anche quel bisogno di conferme che solo attraverso un lavoro che ti gratifica pienamente puoi mettere a tacere dentro di te.

Lei ha avuto una fortuna, quella di trovare attraverso l’amicizia, la sua strada e l’energia che i suoi occhi esprimono anche alla fine di una giornata intensa di lavoro lo dimostra.

Leggi altre notizie su SanSalvo.net
Condividi su: