Amministratori disinteressati all'eolico ?

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04/03/2007
Attualità
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ALTO VASTESE - Si è tenuto nei giorni scorsi a San Salvo, organizzato dalla Regione Abruzzo, un pubblico dibattito sulle linee guida da tenere per l'installazione sul territorio del basso chietino, e dunque anche del Vastese, di nuovi impianti eolici. L'incontro era riservato agli amministratori locali, nell'ottica della concertazione, cioè della decisione condivisa sulle strategie da adottare per la realizzazione di altre centrali eoliche, in particolare nell'Alto Vastese, oltre all'eventuale potenziamento di quelle già esistenti. Encomiabile iniziativa, senza dubbio, perché le popolazioni locali, più o meno rappresentate dagli amministratori, vanno sicuramente coinvolte nei processi decisionali su tematiche così importanti ed invasive per il territorio come l'impianto di una wind farm. Il dato negativo che ha fatto registrare l'incontro sull'eolico è stato sicuramente l'assenza di quasi tutti gli amministratori dei comuni potenzialmente interessati alle tematiche dell'energia alternativa. Assenti ingiustificati i vari sindaci, vicesindaci e assessori dei centri montani che pure saranno coinvolti pesantemente dalla costruzione di nuove wind farm. Tra i pochissimi comuni dell'Alto Vastese rappresentati in seno all'assemblea programmatica sull'eolico vanno citati Torrebruna, che guarda caso ha una giunta composta da esponenti dei Verdi, e Castiglione Messer Marino, amministrato invece dal centrodestra, sui cui monti già sorge un'imponente centrale eolica. Un plauso dunque agli amministratori dei due centri montani, gli unici che si sono dimostrati sensibili alle tematiche ambientali. ''Di fronte ad argomenti così attuali ed importanti, visto anche il limite prefissato dalla Regione Abruzzo, a seguito del Protocollo di Kyoto, del 51 per cento di energia rinnovabile, - ha commentato un tecnico che ha partecipato ai lavori - il territorio del Vastese, ed in particolare quello dell'Alto Vastese, non può trovarsi impreparato, sia nell'ottica di un'opportunità per le zone interne in termini economici, e non come territorio di conquista e di speculazioni, sia in termini di tutela del paesaggio e dell'ambiente che ci circonda''. Peccato che queste sollecitazioni giungano da semplici cittadini e non invece dagli amministratori locali delle zone interne che, ancora una volta, hanno dimostrato una scarsa, o meglio nulla, sensibilità alle tematiche ambientali e alle problematiche che riguarderanno, nel breve periodo, i residenti dei centri montani. Francesco Bottone

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